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Agricoltura e viticoltura eroica È tempo di “Anteprima vini“

Manca ormai pochissimo alla 21ª edizione di Anteprima Vini della Costa Toscana, la rassegna che porta al Real Collegio le migliori etichette, le migliori aziende e i vini più pregiati di quella parte di Toscana bagnata dal mare. Nell’ampia offerta della 21ª edizione, che sabato 30 aprile e domenica 1° maggio porta a Lucca 80 produttori e oltre 400 etichette, spiccano in particolare tre piccole, ma preziose esperienze. Una chiara volontà dell’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana di promuovere e sostenere giovani realtà che fanno la differenza.

Dalla Lunigiana, l’azienda agricola Terenzuola di Ivan Giuliani coltiva antiche particelle ultracentenarie. Estesa anche con due “satelliti” nelle Cinque Terre e nei terreni del Candia sulle Apuane, la Terenzuola difende la sua storicità eroica: giunta oggi alla trentesima vendemmia, l’azienda di Giuliani nasce tra la prima e la seconda guerra mondiale come impresa di famiglia. Ancora adesso tutto il lavoro si svolge manualmente: una virtù nata dalla necessità di coltivare gli appezzamenti a picco sul mare, da una parte, e arroccati in montagna, dall’altra. Una storia che unisce sapere antico e capacità di rinnovamento, come ben sintetizza Ivan Giuliani, membro del consiglio dei Grandi Cru di Costa Toscana, continuamente spinto a cercare nuove vie per affermare la propria realtà e tramandare il proprio sapere.

Ancora mare, ma questa volta aperto e volitivo, come quello che bagna l’Isola del Giglio. È qui che nasce il “Paradiso dei conigli” da Massimo Piccin e Alice Dal Gobbo. Su terreni impervi, battuti dal vento e dal salmastro, i vigneti del Paradiso dei Conigli si adattano alle diverse zone dell’isola, caratterizzate da microclimi differenti capaci di influenzare le produzioni. Qui la viticoltura si fa eroica nella difesa e nella riscoperta della tradizione vinicola dell’Isola, recuperando alcuni vitigni rossi rari e autoctoni.

Con la “Maestà della Formica” (nella foto) si torna a Lucca, a Careggine per l’esattezza: alle pendici del Sumbra, resiste l’agricoltura biodinamica guidata da Andrea Elmi. Un approccio del tutto naturale, improntato alla difesa dell’ambiente che qui trova chi sa agevolarlo e sfruttarlo con delicatezza e rispetto. Non solo le tipiche conserve, che sfruttano al massimo tutti i frutti della terra, ma anche l’eroica volontà di coltivare un riesling d’alta quota e di recuperare vecchie vigne, in alcuni casi più che centenarie, dislocate in differenti comuni della Garfagnana.