Lo colpisce a sangue freddo e scappa. Lucchese pestato in Darsena

L’aggressore, un 42enne algerino, si è scagliato poi contro la polizia

E' intervenuta la polizia

E' intervenuta la polizia

Lucca, 27 luglio 2018 - Il raptus è scattato sabato mattina in viale Europa a Viareggio. È lì che un 55enne lucchese, impegnato a fare jogging lungo la Darsena, ha incrociato gli occhi di Habib Rommana, 42enne algerino senza fissa dimora, che passava di lì in quel momento. Occhi che in pochi si secondi si sono accesi di follia. L’algerino infatti ha sferrato all’uomo un pugno a sangue freddo. Senza preavviso e soprattutto senza nessuno motivo. Le nocche hanno colpito lo zigomo sinistro del lucchese, colto totalmente di sorpresa. Mentre il violento impatto, ha fatto finire a terra il 55enne che ha sbattuto la testa. E lì, sul marciapiede, è rimasto in stato di choc mentre l’algerino si è allontanato senza battere ciglio. 

L’uomo, passati pochi minuti, è riuscito ad avvisare la polizia. Sul posto è intervenuta la Volante del commissariato di Viareggio. Il 55enne, parlando con i poliziotti, ha fornito una descrizione dell’aggressore e poi ha raggiunto l’ospedale Versilia dove ha ricevuto una prognosi di sette giorni. Mentre per gli agenti è scattata la caccia all’uomo. Pizzicato poco dopo lì vicino. Dove è iniziata un’altra l’escalation di violenza

L’algerino, durante il riconoscimento, ha spinto a terra un poliziotto e poi si è accanito con calci e spinte ferendolo a ginocchio e gomito e causandogli una prognosi di quindici giorni. Dopo il fermo è stato portato nel carcere di San Giorgio dove il gip Riccardo Nerucci ha convalidato l’arresto chiesto dal sostituto procuratore Lucia Rugani. Per lui le accuse sono pesanti: lesioni personali, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale con l’aggravante della recidiva. Rommana infatti, senza fissa dimora, negli ultimi cinque anni era già stato condannato per lo stesso tipo di reato. Lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. La Procura sta valutando se esistano gli estremi per il rimpatrio dell’algerino vista la sua pericolosità.