Adolescenti in quarantena virtuale “Per quanto potete cercate di uscire“

I consigli della psicologa Dosi ai giovani per affrontare questo periodo senza privarsi della socialità

Migration

Cancellati i momenti di ritrovo, la serata con gli amici, l’attività sportiva. Insomma, per gli studenti delle superiori è un momento davvero difficile, quasi un nuovo lockdown. Ne parliamo come la dottoressa Augusta Simona Dosi, piscologa esperta in problemi giovanili.

Ai giovani resta solo quello schermo del pc oggi per aprirsi un affaccio sulla vita sociale?

“Questa emergenza, in effetti, è un bel disastro. L’emergenza sanitaria prevale su tutto a danno degli adolescenti e dei bambini che stanno vivendo un periodo di deprivazione del loro spazio vitale di svincolo dalla famiglia. Il rischio pandemia travolge tutto e spiazza. Siamo di fronte a un nemico invisibile di cui neanche i nostri nonni che hanno vissuto la guerra possono darci istruzioni per l’uso“.

Come risolvono questo momento di parziale isolamento i più giovani?

“Già nel pre-Covid la tendenza dei giovani, che suscitava grande preoccupazione, era quella del ritiro sociale per immergersi nel mondo virtuale. Ora paradossalmente per loro è l’unico strumento per mantenere i contatti. Da nemico numero uno il computer diventa mezzo salvifico, e non solo per i più giovani. Anche gli adulti si ritrovano in maxi chat anche per commentare ironicamente il momento. L’ironia, e l’autoironia, è sempre un’arma fondamentale“.

I giovani che si rivolgono a lei le sembrano consapevoli dei rischi di questo periodo?

“Non sono insensibili, assolutamente. Sono preoccupati per i nonni e i genitori con reazioni anche opposte“.

Quali?

“Una parte di loro esprime atteggiamenti negazionistici o riduzionistici che fanno leva su un sentimento di invincibilità e di sfida nei confronti delle avversità che è tipico, e in qualche modo naturale, per l’età. Ma va mediato. A loro consiglio sempre, nell’affrontare questo momento, coraggio e responsabilità“.

E gli altri?

“In alcuni prevale la tristezza e un atteggiamento depressivo, con stati di ansia e di insofferenza nei confronti della situ, anche di paura. Dipende molto anche dal clima in casa“.

E lei cosa consiglia per il loro tempo libero che adesso si è dilatato a dismisura?

“Stanno vivendo male la preclusione dallo sport, la chiusura di palestre, piscine, del calcio. Consiglio di uscire, correre, passeggiare. Ma sono disorientati. E’ difficile tirarli fuori casa“.

Altri suggerimenti che prova a dare?

“Leggere, un modo per autotrasportarsi in altri mondi, in altre dimensioni. Provare a far musica, dipingere, dar spazio a idee e passioni. Ma è una strada tutta in salita“.

Laura Sartini