"Giovanni Corazzi se n’è andato, strappato precocemente alla vita da un tumore a soli 56 anni, gettando nello sconforto la sua famiglia: la mamma Fosca, la sorella Ambra e le due sue nipoti Lara e Valentina a cui va tutto il nostro affetto, la nostra vicinanza e le nostre più sentite condoglianze". Lo ricordano così con affetto i compagni e le compagne di Sinistra Italiana, di Rifondazione Comunista, e i tanti cosiddetti “cani sciolti” di quella sinistra diffusa senza più un partito.
"Giovanni, prima di tutto è un nostro compagno, ma, per molti di noi, è anche un carissimo amico, con cui abbiamo condiviso tanto del nostro tempo di vita. Giovanni ha alle spalle una storia di militanza politica a sinistra, in Rifondazione comunista, di cui è stato anche segretario del circolo di Capannori nel periodo in cui il PRC aveva una responsabilità politica diretta nella prima amministrazione Del Ghingaro, quando la sinistra riuscì ad imprimere una svolta positiva e innovativa soprattutto nelle politiche ambientali che portò una grande visibilità al Comune di Capannori, per i grandi risultati raggiunti. Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, ha sicuramente apprezzato la sua passione politica e soprattutto la sua bontà perché, dietro quel suo carattere apparentemente duro e riservato, nascondeva un animo buono e gentile di un uomo capace di grandi slanci di generosità, di amicizia e affetto".
"Progressivamente aveva abbandonato l’impegno politico attivo perché deluso e amareggiato dall’evoluzione della situazione politica italiana. A noi piace ricordarlo come uno degli animatori di quella bella e indimenticabile festa di Liberazione, nell’uliveto di Montecarlo, la festa al “Podere Operaio”. Buon viaggio Giovanni". Oggi alle 14,45 l’ultimo saluto con una piccola cerimonia privata nella sala mortuaria al Campo di Marte.