REDAZIONE LUCCA

Addio a Mario Paiotti imprenditore del marmo

Scomparso a 90 anni: aveva a lungo lavorato in Henraux con Cidonio. La salma rimarrà esposta alla Croce Verde fino a stasera, poi la tumulazione

Addio a Mario Paiotti, storico imprenditore del lapideo versiliese. Nato a Lucca nel 1930, ha dimostrato fin da giovanissimo una grande passione per il mondo dei marmi e graniti, passione che lo ha portato alla laurea in geologia all’Università di Pisa con una tesi sulla morfologia delle Apuane. Subito dopo gli studi è entrato in Henraux dove ha intrapreso una brillante carriera: dagli inizi come prospettore geologico, passando dalla supervisione delle cave dell’Altissimo, si è distinto per aver introdotto importanti innovazioni tecniche nell’approvvigionamento idrico e nel sistema di taglio dei blocchi al monte.

Passato a dirigere il laboratorio della sede principale della società a Querceta, Mario si è distinto ancora per miglioramenti nella produzione di rivestimenti e riducendo gli stress da lavoro degli addetti. Dai primi anni ’60, diventato direttore generale, ha collaborato strettamente con Erminio Cidonio, ad di Henraux, nella realizzazione del progetto di sinergia tra l’azienda e artisti del calibro di Adam, Arp, Cascella, Gilardi, Gilioli, Mirò, Noguchi, Penalba, Poncet, Ruzic, Stalhy e molti altri. Dagli anni ’70 ha iniziato poi l’attività imprenditoriale in proprio, che lo ha portato ai vertici del comparto, alla continua ricerca di nuovi giacimenti marmiferi, lanciando nuovi assortimenti di materiali da tutti il mondo, in particolare le cave del Brasile dell’Azul Bahia e Macauba. Grande appassionato di sport, ha giocato ad altissimi livelli a pallacanestro nelle fila delle squadre di Viareggio e Carrara. La salma resterà esposta fino a stasera alla Croce Verde di Forte dei Marmi, quindi la sepoltura al cimitero.