
Guardia di Finanza
Lucca, 28 marzo 2023 - I finanzieri del Comando Provinciale di Lucca hanno concluso un’investigazione coordinata dalla Procura di Lucca nel settore dei reati fallimentari, documentando condotte distrattive per circa 6 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta che ha visto coinvolta la società che fino al 2019 deteneva il noto marchio di acque minerali Fonte Azzurrina nel comune di Careggine.
L’attività scaturisce dalla valorizzazione di elementi raccolti dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lucca nei confronti dell’imprenditore Riccardo Pieraccini, 63 anni, originario di Pistoia e residente a Forte dei Marmi, ma da tempo domiciliato a Bologna, dove aveva aperto alcune società nel settore della distribuzione di bevande. Pieraccini, ritenuto amministratore di fatto della “Azzurrina Acque srl“ dichiarata fallita nel gennaio 2019 dal tribunale di Lucca, aveva già vari precedenti per gravi reati economico-finanziari e contro il patrimonio. Su di lui e altre 13 persone è scattata un’indagine per bancarotta fraudolenta.
Gli accertamenti dei finanzieri hanno consentito di ricostruire una serie di condotte poste in essere dagli indagati che, nel corso degli anni, avevano spogliato la società di Careggine dei principali asset aziendali, attraverso la cessione dello stabilimento produttivo, degli impianti e delle attrezzature, nonché del proprio marchio a beneficio di imprese a essi stessi riconducibili.
Gli indagati, inoltre, avevano svuotato i conti correnti aziendali trasferendo somme a beneficio di altre due società con sede in Emila Romagna e operanti nel settore della grande distribuzione alimentare (anche queste a loro riconducibili), ovvero mediante quotidiani e consistenti prelevamenti ingiustificati di contante. In totale sono stati distratti circa 6 milioni di euro.
In una fase successiva, l’intero complesso aziendale (già appartenuto alla Srl) - attraverso ulteriori passaggi di cessione e con l’interposizione di altri soggetti giuridici sempre di fatto gestiti dagli indagati - veniva trasferito, per sottrarlo alla procedura connessa all’incombente fallimento, a una società in buona fede (estranea, quindi, ai fatti) al prezzo di 595.000 euro. Da qui l’accusa anche di autoriciclaggio. Ora la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di 14 persone per i reati di bancarotta fraudolenta, falso e autoriciclaggio. L’udienza preliminare davanti al gup si terrà il 12 maggio.
L'AZIENDA ATTUALE: "ESTRANEI AI FATTI"
Azzurrina Srl, l’azienda che detiene attualmente il marchio Fonte Azzurrina, intende precisare la totale estraneità alle vicende giudiziarie riguardanti la precedente gestione di Azzurrina Acque. “Io e la mia famiglia – dichiara Manolo Sciaulino, amministratore della nuova società che detiene il marchio Fonte Azzurrina – abbiamo assistito inermi e con sincero dispiacere, alle discontinuità di posizionamento dei prodotti Azzurrina sul mercato. Abbiamo deciso di intraprendere con la compostezza che ci appartiene, tutti i passi giusti per poter gestire al meglio questo marchio: un lungo percorso, fatto di sacrifici e duro lavoro, sostenuto da importanti investimenti finanziari, necessari per l’acquisto dei beni dal tribunale di Lucca, per le manutenzioni straordinarie e ordinarie del fabbricato e degli impianti esistenti, oltre che per apportare sostanziali migliorie che i nostri consumatori ci auguriamo sapranno apprezzare a breve. Siamo pronti a coltivare al meglio questa strategica risorsa, con responsabilità e pratica al dovere, coscienti dell’importanza sociale che riveste per il territorio della Garfagnana e in particolare per il comune di Careggine, proseguendo la produzione, l’imbottigliamento, e la commercializzazione di Fonte Azzurrina, secondo i piani prefissati".