MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Abbattuto cinghiale ferito Tensione con le animaliste

Il cucciolo era finito in un canale. “Alma Libre“ ha tentato invano di salvarlo . La Polizia Provinciale costretta ad applicare la misura contro la peste suina

di Martina Del Chicca

L’ha implorato. "Ti prego, non farlo". Con le mani giunte Barbara si è messa in mezzo, come un muro, tra l’ispettore della Polizia Provinciale, che imbracciava il fucile, e il cucciolo di cinghiale ferito. "Ti prego – ha ripetuto la volontaria del rifugio Alma Libre – non sparare. Posso prendermene cura io, ho un rifugio qua vicino. Ha solo il bacino rotto, una settimana in gabbia e starà bene. Ti scongiuro, non farlo...". Tutte le lacrime, tutte le preghiere, tutta la mobilitazione rimbalzata sui social network non è bastata per fermare la condanna a morte. Con due colpi di fucile l’animale è stato soppresso. "Come imposto dalla normativa nazionale e regionale, nell’ambito delle misure di prevenzione e contenimento della peste suina africana" spiegano le autorità.

Il cinghialino, 90 chili circa, era scivolato dentro un canale lungo la via dei Ghivizzani a Piano di Mommio. Probabilmente investito da un’auto durante la notte, e ferito al bacino. E’ lì che, a mattina, un residente della zona l’ha trovato; ed ha avvisato le volontarie del rifugio, nato a marzo 2018 con l’intento di divulgare l’Antispecismo, nel tentativo di salvarlo dall’assideramento. Quando le volontarie sono arrivate, sul posto era già presente un’associazione che si occupa di recupero della fauna selvatica e l’iter di abbattimento era già avviato.

Le animaliste hanno provato ad interromperlo, schierandosi con i loro corpi a difesa dell piccolo. Cercando un confronto con le forze dell’ordine, con l’autorità sanitaria, con il Comune di Massarosa rappresentato sul posto dagli agenti della Municipale. "Non ci sono casi di peste suina nella nostra regione – hanno contestato –. E tutto questo è profondamente ingiusto". Ma la legge ha fatto il suo, comunque doloroso, corso. "Questa misura, disposta anche con ordinanza del Commissario straordinario per la peste suina (n.422 e recepita con delibera della Regione Toscana n.809 del 180722), impone – spiega la Provincia – la soppressione dei cinghiali feriti, coinvolti in incidenti stradali".

"Il problema dei cinghiali ha radici profonde i e spesso sconfina nel campo della pubblica sicurezza – commenta il Comandante della Polizia provinciale, Elio Cappellini –. Basti pensare ai diversi fatti di cronaca che hanno riguardato svariati incidenti stradali a causa della presenza dei cinghiali che, talvolta, hanno comportato lesioni gravi o gravissime e perfino la morte di automobilisti, come avvenuto in un incidente nel quale ha perso la vita un uomo di 55 anni. A questa già drammatica situazione, si è aggiunta la peste suina africana, richiedendo alle forze dell’ordine e, in particolare, alle Polizie provinciali, sforzi sempre maggiori a fronte delle esigue forze che compongono questi piccoli ma indispensabili comandi di Polizia". "i comportamenti di alcuni presenti – conclude – saranno oggetto di valutazione sotto il profilo delle responsabilità personali, poiché tenuti in presenza di un intervento urgente, volto alla salvaguardia della pubblica sicurezza". "Era solo un cucciolo ferito, spaventato ed indifeso – replicano le ambientaliste –. C’era già una soluzione pronta per portarlo in salvo ma l’hanno ucciso. Siamo distrutte"