REDAZIONE LUCCA

“A Mazzini“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

L'articolo racconta di un uomo di nome Mazzini, conosciuto da tutti ma chiamato "Saregolo" da pochi. Descrive momenti di vita quotidiana e affetto per lui.

A MAZZINI

“Saregolo”? E chi lo mentovava?

Solo valcuno dal parla’ proscelto.

Per tutti era “Mazzini”, e ci bastava.

Io sotto ‘ppini, a varda’ ‘n su, rivelto,

a aspetta’ che cascassero le pigne,

per po’ staccacci tutti ‘ppinolini,

‘on le bimbette, ch’avan certe ghigne,

e mi ma’ a sede’ sotto a Mazzini,

col pane e olio pronto, lì ‘ncartato,

e vel puloverino sempre in mano:

“s’è alzato ‘l vento e sei tutto sudato”.

E me lo sventolava da lontano,

a tartassa’ finchè ‘un l’avo’ ‘nfilato.

Alla’ ni davo vinta; e po’… rofiano,

la ‘ntenerivo per piglia’ ‘l gelato.