"Volontariato da salvare". Appello del delegato Coni

La novità è l’introduzione della normativa che regola il ’lavoro’ nello sport. Da regolarizzare con un contratto anche chi percepisce un piccolo rimborso.

"Volontariato da salvare". Appello del delegato Coni

"Volontariato da salvare". Appello del delegato Coni

L’introduzione della normativa che regola il "lavoro" nello sport è stata la novità dell’estate anche se per il momento è rimasta silente. I volontari, quell’esercito di dirigenti che prestano ore di servizio per garantire che tutto funzioni al meglio, sistemano gli spogliatoi oppure svolgono funzioni di segreteria e tengono i rapporti con le Federazioni dovrebbero essere regolarizzati con un contratto anche se, a fine mese, percepiscono piccoli rimborsi. Oppure affidarsi a figure professionali che sappiano gestire numeri e far quadrare i conti.

"Si tratta di compensi - spiega Federico Leporati rappresentante del Coni spezzino - irrisori per ripagare delle spese degli spostamenti. Le persone che ruotano con passione intorno a una società non lo fanno certamente per arricchirsi ma è giusto che debbano almeno ottenere quello che spendono. Anche se spesso so che non è così e per loro scelta rinunciano anche alle piccole retribuzioni. E’ giusto che ci sia chiarezza quando la situazione finanziaria diventa elevata e circolano tanti soldi ma non dimentichiamo mai il valore sociale che è la base dello sport. Quindi se trasformiamo le società in aziende diventa estremamente difficile andare avanti".

Il Coni provinciale ha informato le società dell’introduzione della nuova normativa anche se, per il momento, non sono stati organizzati corsi e neppure riunioni per approfondire la tematica. "E’ una questione molto delicata - prosegue Federico Leporati una delle figura maggiormente rappresentative dello sport e in particolare dell’atletica spezzina - per cui ho informato della possibilità di seguire le spiegazioni on-line nei seminari realizzati dal Coni ma poi a livello pratico non ci siamo ancora attivati. Trasformare il volontariato alla stregua del professionismo anche per chi non riconosce nessun rimborso, oppure soltanto un minimo, rischia soltanto di aggravare la situazione e mettere al tappeto le attività. Non siamo una Provincia con grandi sponsor, ci sono alcune aziende, piccoli imprenditori che danno un contributo per fare andare avanti le discipline ma i tempi dei grandi sponsor anche a livello di istituti bancari come una volta a Spezia sono passati. E allora si va avanti con i volontari e soprattutto con le famiglie che mettono mano alla borsa e sostengono il lavoro dei club".

Massimo Merluzzi