REDAZIONE LA SPEZIA

Vivere la moda tra ieri e oggi . Dipende dal modo di pensare

Fantasia e volontà: gli ingredienti più importanti della moda. Necessario anche non sprecare. CLASSE IIG DELLA SCUOLA MEDIA INCERTI DELLA SPEZIA.

Vivere la moda tra ieri e oggi . Dipende dal modo di pensare

Perché parlare di moda? Perché è come parlare di società e di cultura. La moda dipende dal modo di pensare: la moda della minigonna, per esempio, che è diventata popolare negli anni ‘50 e ‘60, riflette il fatto che in quegli anni l’atteggiamento verso il corpo femminile stava iniziando a cambiare. La moda nasce a Parigi, quando uno stilista ha cominciato a produrre modelli di abbigliamento. Nel 1860 nasce l’"Haute couture" cioè l’Alta moda. Ma quali cambiamenti sono avvenuti da allora? Quali sono i professionisti che se ne occupano? Abbiamo intervistato gli esperti più vicini a noi. "Abbigliamento Paola" è un negozio aperto da 38 anni nel quartiere di Fabiano con una clientela soprattutto del posto; per riattivare le vendite ha anche un gruppo WhatsApp, frequentato soprattutto da adulti: la scelta di Paola è stata di non vendere online. Per lei, i cambiamenti più importanti sono stati i tessuti, che ora sono più a basso prezzo e prodotti con materiali più sintetici.. Abbiamo intervistato anche i signori Rossi e Vetrala della sartoria "Taylor", specializzata in abbigliamento da uomo e aperta a Mazzetta da 69 anni. Ci hanno detto che prima si usava portare capi lunghi e durevoli, per esempio di cashmere, e preparati su misura, pesanti e voluminosi, per contenere tutti gli indumenti dell’inverno. La tendenza oggi è quella di comprare più indumenti e usarli nelle occasioni speciali e per poco tempo: si preferisce cambiare spesso piuttosto che riutilizzare i capi. Ma questa tendenza fa sì che ogni anno ben l’85% dei tessili finisca in discarica. A fronte di questo dato, per non contare lo sfruttamento e l’inquinamento delle acque che servono alla produzione degli abiti, si apre un grande problema: l’acquisto e l’uso di abiti e accessori in modo più consapevole. Valentina Tavoni, invece, crea borse: fin da piccola aveva la passione per il cucito. Adesso ha un negozio on-line che è cresciuto grazie al passaparola. Le sue borse vengono personalizzate in base ai gusti e ai bisogni dei clienti; dallo scarto di un tessuto può nascere un accessorio alla moda. Un’altra artigiana, Carlotta Bonamini, invece ha un piccolo negozietto a Fabiano Basso, che è anche il suo laboratorio: vestiti, accessori e fiocchi nascita sono interamente frutto della sua fantasia. Il suo marchio si chiama "Coè de", presente sui social più importanti. La passione e la dedizione trasformano i capi di abbigliamento in vere e proprie opere d’arte.