Vigne bruciate dal vento gelido. Primi danni dalle mareggiate. Ora si rispolverano le ’pergole’

Cinque Terre, la buriana degli ultimi giorni ha colpito in particolare i terrazzamenti di Riomaggiore e di Vernazza Allarme di Bonanini: "Tutta colpa dei cambiamenti climatici. Sei gradi all’alba è troppo poco"

La Spezia, 22 aprile 2024 – L’aria di mare non sempre fa bene e in questo caso ha già fatto i primi danni. Le forti mareggiate dei giorni scorsi infatti hanno avuto un effetto purtroppo nocivo sulle vigne che sono rimaste ’bruciate’ dal sale che praticamente ne ha già compromesso la crescita.

I danni maggiori si sono registrati in alcuni terrazzamenti di Riomaggiore e Vernazza tanto che tra i produttori è tornata l’idea di utilizzare un vecchio sistema adottato in passato dai nonni, i pionieri della coltivazione sui caratteristici e unici spicchi di terra a strapiombo sul mare. "Non sarebbe una cattiva idea – spiega Samuele Heydi Bonanini, presidente della Cantina Sociale – ripristinare le pergole come facevano i nostri nonni. Quello della bruciatura causata dal sale era un fenomeno piuttosto ricorrente in passato, che poi con il tempo si era contenuto. Adesso è tornato insidioso tanto che abbiamo registrato danni ai primi filari che si affacciano proprio sul mare. Un altro chiaro segnale del cambiamento climatico".

Il clima impazzito può avere ripercussioni per la prossima vendemmia? "Diciamo che i 6 gradi del mattino in questo periodo di primavera – prosegue – non sono certamente il miglior avvio di stagione. Le forti mareggiate e queste temperature che sono più rigide dell’inverno non aiutano il settore.

E’ indubbiamente presto per poter fare delle previsioni su cosa accadrà per la prossima vendemmia. Su quella del 2023 la riviera è stata molto più fortunata rispetto a altre zone non avendo dovuto fare i conti con la peronospera che ha davvero messo in crisi tanti produttori. E infatti dalle nostre parti abbiamo chiuso l’annata passata con un segno positivo. Le cantine sono ben rifornite anche perché il primo afflusso di Pasqua non è stato fortunatissimo".

La Liguria intanto ha riscosso grande attenzione all’importante rassegna di settore ’Vinitaly’. Un ruolo di primissimo piano l’ha avuto la Val di Magra e il suo Vermentino dei Colli di Luni apprezzatissimo da americani, inglesi, belgi e svedesi. "Non soltanto gli stranieri ma anche qualche enologo italiano – commenta Roberto Petacchi, produttore dell’azienda Giacomelli di Castelnuovo Magra – si è detto molto interessato alla nostra produzione. Stanno infatti pensando di impiantare le barbatelle del Vermentino anche nel Lazio, anche se sicuramente le differenze con il nostro saranno evidenti come del resto lo sono quelle della produzione in maremma e Sardegna. Siamo tutti reduci da un momento non facile per varie ragioni: dall’emergenza sanitaria alla diffusione della peronospera. Però abbiamo avuto una buona vendemmia 2023 magari con qualche bottiglia in meno in senso assoluto ma con una qualità decisamente alta. Sulla prossima è difficilissimo fare previsioni ma di certo il clima decisamente imprevedibile di questo periodo non sta provocando particolari problematiche".