Viaggio nella storia del Tino. Gli scavi del monastero presentati al Camec

Saranno illustrati i risultati dei lavori svolti dalla Soprintendenza di Genova. Trovati reperti romani e analizzate le pratiche di sepoltura del Medioevo.

Viaggio nella storia del Tino. Gli scavi del monastero presentati al Camec

Viaggio nella storia del Tino. Gli scavi del monastero presentati al Camec

Un importante incontro di studi per comunicare al pubblico i risultati dei lavori svolti dalla Soprintendenza di Genova e La Spezia sull’isola del Tino, fra il 2021 e il 2022, è in programma oggi al Camec, dalle 9.30. Dopo i saluti del soprintendente Cristina Bartolini e di Luigi Ernesto Palletti, vescovo della Diocesi, spazio all’introduzione di Carlo Raggi, presidente della Società Dante Alighieri e di Eliana M. Vecchi, presidente della Sezione Lunense dell’Istituto di Studi Liguri, che insieme con la Soprintendenza organizzano il convegno. Verranno poi presentati i risultati degli scavi nell’area dove si trovano i resti murari più antichi del monastero di San Venerio del Tino, fondato nell’XI secolo.

I lavori sono stati diretti da Aurora Cagnana, archeologa della Soprintendenza e si daranno aggiornamenti sui reperti romani (anfore, lucerne, ceramica) rinvenuti negli ultimi scavi e sulla pratica delle sepolture nel Medioevo. Il geologo Marco Del Soldato evidenzierà come il complesso monastico sia sorto sul punto più instabile dell’isola, mentre una novità è la scoperta che sull’isola c’era una fonte (ne parlerà Eleonora Torre). Uno studio di Matteo Vangeli sull’analisi dei resti scheletrici rinvenuti concluderà la mattinata. Il pomeriggio sarà aperto da una relazione sul capitello marmoreo nel chiostro del monastero tenuta da Pia Spagiari, mentre Del Soldato esporrà i dati delle analisi petrografiche del materiale utilizzato e Simone Caldano esaminerà i caratteri architettonici del chiostro. Eliana M. Vecchi illustrerà l’esproprio del Tino e del Tinetto ai privati nel 1864 da parte del Demanio, e come già dal secolo XVII le isole appartenessero a famiglie notabili che le avevano concesse in usufrutto perpetuo. Chiuderà la relazione di Anna Ciurlo della Soprintendenza, che illustrerà i lavori al refettorio monastico, che dovrebbe ospitare i reperti archeologici e alcune postazioni mediatiche per i futuri visitatori. L’ingresso è libero con prenotazione (info al 3474219558).

Marco Magi