
Via Bologna, palazzi pronti a Pasqua. Ma c’è chi non tornerà a Mazzetta
Gli operai vanno su e giù dai ponteggi, mentre la gru trasporta pancali di mattoni fino ai piani alti della nuova struttura. Procedono spediti, i lavori per la realizzazione delle due nuove palazzine di via Bologna, costruite sulle ceneri di quelle dapprima evacuate e poi abbattute a causa di conclamete inagibilità dal punto di vista sismico e strutturale. I lavori, iniziati nel settembre dello scorso anno, sono completati per circa il 75%, con Arte che prevede di consegnare i nuovi alloggi per l’inizio della prossima primavera, all’incirca per il periodo di Pasqua. Un investimento importante di 8.682.306 da parte di Regione Liguria ha reso possibile un intervento che rischiava di non vedere mai la luce. La vicenda è nota. Nella primavera del 2015, alcune indagini commisionate da Arte sulla palazzina dei civici 125127 a seguito della comparsa di numerose crepe sui muri, fanno suonare il campanello d’allarme. L’esito delle analisi costringe l’azieda a decisione drastiche: evacuazione del fabbricato, con le famiglie sistemate in altri alloggi Erp della provincia. Quattro anni più tardi, nell’estate del 2019, analoga sorte tocca all’edificio ’gemello’ quello ai civici 121123: anche in questo caso, le analisi strutturali avevano convinto Arte a liberare lo stabile e a trasferire altrove i nuclei famigliari. Oggi, a otto anni di distanza da quei fatti, si intravvede la luce in fondo al tunnel, con i lavori di costruzione ben avviati. "Lo stato di avanzamento tra lavori e forniture è al 75% – dice l’amministratore unico di Arte La Spezia, Marco Tognetti –. La fine dei lavori edili è fissata a fine anno, mentre per marzo saranno completate le finiture e la sistemazione delle aree esterne. Contestualmente, dovrebbero avvenire i primi traslochi, che saranno a carico nostro al pari delle spese per gli allacci delle utenze. Ho promesso alle famiglie che avrebbero festeggiato Pasqua nella nuova casa". I lavori prevedono la realizzazione di 36 alloggi – quattro in più rispetto ai precedent fabbricati demoliti – con una classe energetica A4 (rispetto alla G delle case precedenti; ndr). Un cantiere seguito passo dopo passo dalle famiglie desiderose di tornare a Mazzetta. Tuttavia, non tutte faranno ritorno in via Bologna. Delle 24 famiglie che furono evacuate, sei hanno manifestato l’intenzione di rimanere nell’alloggio messo a disposizione da Arte anni fa proprio a seguito dell’evacuazione.
La maggior parte delle persone, tuttavia, non vede l’ora di poter tornare nel proprio quartiere. "Ad agosto i nostri uffici hanno incontrato tutte le famiglie, per capire le intenzioni circa il trasferimento. A ognuna è stato chiesto se ci fossero particolari esigenze e condizioni nella scelta del nuovo alloggio – spiega Tognetti – in modo tale che ogni famiglia potesse scegliere tra un ventaglio di due, tre soluzioni". Sui lavori di via Bologna interviene anche l’assessore regionale all’edilizia sociale Marco Scajola, che sottolinea come "in via Bologna abbiamo portato avanti un’operazione di riqualificazione di grandissimo livello: 8milioni e 682mila per un intervento, in una zona importante della città, che finiremo entro l’anno per poi riassegnare gli alloggi in primavera dopo aver ultimato la parte esterna. Un totale restyling che è solo l’ultimo dei tanti cantieri di edilizia residenziale aperti in questi anni nello spezzino e che è preludio degli importanti lavori che faremo grazie al Fondo di sviluppo e coesione per cui la Liguria è stata la prima regione in Italia a siglare l’accordo con il Governo”.
Matteo Marcello