
Nave Vespucci festeggiata a Genova al rientro dal tour mondiale
Un tour mondiale capace di muovere un ritorno economico di oltre 3 miliardi di euro, ma che secondo i sindacati avrebbe riservato solo le briciole per chi, di quel giro del mondo, ne è stato protagonista tutti i giorni. è polemica attorno ai numeri di Nave Amerigo Vespucci. Secondo le analisi realizzate da Interbrand e dal Centro Studi di Confindustria con l’università Sapienza di Roma, il tour mondiale ha portato un ritorno di 3,04 miliardi di euro, con ritorno sugli Investimenti che ha moltiplicato per 62,78 volte l’investimento iniziale pari a 48,5 milioni di euro. L’iniziativa, nata da un’idea del ministro della Difesa Guido Crosetto, e sostenuta da tredici ministeri, ha portato un contributo all’export di 479 milioni di euro, generando complessivamente 11.155 nuovi posti di lavoro e un valore mediatico pari a 254 milioni di euro. Sono 1.269.533 le persone che hanno visitato la nave scuola della Marina militare e i Villaggi Italia e i Villaggi Italia nel corso del tour. Una pioggia di numeri d’oro dopo un primo, iniziale scetticismo: lo stesso ministro della Difesa ha specificato che inizialmente questo progetto "era sembrato una pazzia, avevamo ricevuto solo dei no" e invece oggi si può essere soddisfatti per "il valore di squadra che è stato messo in campo per tutto ciò, che non può finire qui".
Da qui l’annuncio della missione 2026, a New York, per i festeggiamenti per i 250 anni dalla dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti. "Il brand è l’Italia e il Vespucci è uno strumento, che sarà presente negli Usa nel prossimo anno. Abbiamo deciso di mettere su a New York un Villaggio Italia che con un padiglione ancora più ambizioso, che si fermerà per tre settimane o un mese: diventerà un racconto dell’Italia che da New York racconta l’Italia. Con il tour mondiale abbiamo compiuto un viaggio unico: abbiamo portato l’Italia nel mondo a bordo di un’ambasciata d’eccezione. Ogni approdo – ha detto Crosetto – è stato un’occasione per raccontare chi siamo: arte, cultura, storia, moda, design, inclusione, eccellenze che uniscono la forza del nostro passato alla spinta verso il futuro".
A fare da contraltare ai numeri e alla soddisfazione dei vertici governativi, è il sindacato Sim Marina. che invece sottolinea che "I nostri colleghi hanno effettuato il loro doveroso servizio alla Nazione in condizioni insufficienti. Due anni di navigazione intervallata da intensa attività nei porti raggiunti, per accogliere migliaia di persone e organizzare ricevimenti per le più alte autorità locali, invece al personale sono toccate meno delle briciole: le indennità ricevute sono state utili a coprire a malapena le spese per il viaggio verso casa in aereo dopo moltissimi mesi di assenza. Era stato assicurata piena assistenza all’equipaggio per tutta la durata del tour per alleviare le difficoltà della lunga permanenza in mare. Pare però che così non sia stato". Durante la sosta lavori in Argentina, una parte dell’equipaggio è potuta rientrare in Italia in licenza. "Il rimborso per il viaggio verso casa è stato solo parziale, inconcepibile considerando il profitto tratto da questa attività. Senza contare il mancato riconoscimento di una ricompensa morale che potesse tener conto dell’intensa e straordinaria attività svolta dell’equipaggio", conclude il sindacato che invita a "prendere le giuste decisioni in previsione dell’attività oltre oceano già programmata per il 2026".
Matteo Marcello