
Aldo Revello (a destra) e Antonio Voinea
La Spezia, 5 maggio 2019 - Uniti nel dolore, divisi nei sentimenti ad esso ancorati ad un anno dal silenzio dei propri cari: rassegnata Rosa Cilano, moglie di Aldo Revello, convinta che lo stesso abbia perso la vita in Atlantico, per lo speronamento del Bright ad opera di un cargo; ancora sorretti dalla speranza che il congiunto sia in vita, i familiari di Antonio Voinea, compagno di bordo dello skipper sulla barca a vela spezzina di 15 metri scomparsa nel nulla. Rosa non vuole dettagliare, per ora, le ragioni delle sue convinzioni: «Ho le mie idee ma non è questo il momento di rivelarle». La famiglia Voinea, per il tramite del proprio legale, l’avvocato Matteo De Poli, accetta di rispondere alle domande per chiarire perché spera che Antonio sia ancora vivo.
Avvocato, su quali basi i suoi assistiti fondano tale convinzione?
«L’ipotesi dell’affondamento è certamente una possibilità, tuttavia ci sono degli elementi che non quadrano: l’aria era limpida, il mare aveva poca onda, il vento generoso per andare a vela, erano circa le 13... tutte condizioni che, oltre ai rilievi strumentali, consentivano di rilevare in anticipo possibili ostacoli, con turni di guardia in coperta abituali, come era nel caso del Bright».
Potrebbero essere stati appisolati, potrebbero aver subito un impatto tremendo...
«Quando un’imbarcazione affonda a causa di una collisione vengono a galla detriti di varia natura e oggetti: vestiti, cuscini, tender, carburante... Del Bright non è stato trovato nulla, neppure i due salvagenti raccolti dalle navi in fase di perlustrazione sarebbero stati riconosciuti come appartenenti alla barca. Da quanto dicono gli esperti, è assai improbabile che una barca di 15 metri affondi senza lasciare tracce».
Come spiega allora che l’Epirb, la boa satellitare, abbia lanciato l’Sos?
«Anche questo elemento aumenta i dubbi. L’apparecchio emette un segnale ogni 50 secondi circa al primo contatto con l’acqua. Nel caso del Bright c’è stato un solo impulso. Solo un enorme squarcio può causare l’affondamento in un tempo così breve tuttavia tale dinamica è inconciliabile con la mancanza di oggetti galleggianti».
Che cosa pensate?
«L’Epirb potrebbe essere stato lanciato in acqua per simulare un affondamento e il Bright potrebbe essersi allontanato navigando senza lasciare tracce informatiche; si consideri che il telefono satellitare aveva smesso di funzionare già dal giorno prima».
Se Antonio e Aldo fossero vivi, perché non mettersi in contatto con i loro cari?
«Anche su questo punto si possono fare varie ipotesi che vanno dall’allontanamento volontario, al rapimento sino all’omicidio».
Quindi?
«Abbiamo l’obbligo morale, e per gli inquirenti anche giuridico, di fare quanto possibile per accertare la verità».
Come risolvere il mistero?
«Sarebbe innanzitutto necessario accertarsi se vi siano delle immagini satellitari dello specchio di mare nel momento in cui si è attivato il segnale, poi andrebbero verificati i tracciati delle varie navi che si trovavano in quella zona. Ancora andrebbe individuata la fonte anonima che ha accreditato l’affondamento per verificare se sia o meno un millantatore. Su questi aspetti, confidiamo di avere presto notizie dagli organi inquirenti».
Magari è già stato tutto fatto dalla procura che ha bisogno di riserbo per chiudere il cerchio, di fronte a retroscena che sfuggono.
«Di certo, ad oggi, nulla sappiamo degli esiti dell’attività investigativa».
Rosa Cilano e i familiari di Aldo non condividono le speranza della famiglia Voinea, perché?
«Probabilmente ritengono che se Aldo fosse vivo si sarebbe messo in contatto con loro. La famiglia Voinea, valorizzando invece gli elementi che portano ad escludere l’affondamento, considerano ancora possibile che Antonio sia vivo e che, per qualche ragione, non sia nelle condizioni di fornire notizie di sé».
Sensibilità diverse.
«Visto che siamo nel mondo delle mere ipotesi, ogni posizione è legittima».
Prossime iniziative?
«Ci muoviamo su due fronti: stimolare sia gli inquirenti che i media a mantenere alta l’attenzione sul caso che appare lontano dall’essere risolto».