Vallegrande, addio Hydrogen valley. Enel rinuncia al piano: costa troppo

Il colosso dell’energia ha inviato una lettera alla Regione in cui annuncia lo stop all’idrogeno verde "Il progetto non rispetta i parametri minimi di sostenibilità economica". Bagarre in consiglio comunale.

Poche righe, inviate tramite pec a Regione Liguria, ma sufficienti per spiegare che La Spezia non vedrà la creazione dell’Hydrogen Valley. Proprio mentre in consiglio comunale si consumava l’ennesima gazzarra sulla vicenda, Enel Produzione non solo metteva nero su bianco la propria rinuncia ai fondi del Pnrr assegnati dalla Regione per la realizzazione dell’impianto per la produzione di idrogeno verde, ma annunciava – forse in maniera definitiva – l’accantonamento del progetto. La missiva, a firma dell’amministratore unico Luca Solfaroli Camillocci, è abbastanza tranciante: cinque ricghe dove Enel spiega che "a seguito di approfondite valutazioni, ha ritenuto di non procedere nell’iter di assegnazione dei fondi previsti dal bando", ma soprattutto di "non avviare la realizzazione del progetto in quanto lo stesso non rispettava i parametri minimi di sostenibilità ecomomica". Nella lettera Enel si dice ancora "impegnata nella riqualificazione del polo integrato della Spezia e continuerà a mantenere un forte e ampio confronto con tutti i portatori di interesse del territorio". In soldoni, il fiore all’occhiello del piano di riqualificazione è già appassito. Tutto questo avveniva proprio mentre a Palazzo civico andava in scena una seduta di consiglio comunale dai toni accesi, con Enel principale argomento di discussione. Alla fine, l’ordine del giorno firmato da tutte le opposizioni non è passato, mentre è stato approvato quello della maggioranza, che invita il sindaco a "proseguire nella direzione intrapresa di garantire un rapporto di confronto diretto con Enel nei modi e nei tempi concordati col protocollo di intesa" e a "operare al fine di trovare soluzioni condivise che possano accelerare i progetti di riqualificazione". Il Pd, ovviamente non ci sta "L’assessore Saccone annuncia di aver stipulato un accordo di segretezza industriale con Enel: cosa ci sia mai da tenere segreto proprio non lo capiamo. Sono difatti anni che Peracchini non dice una parola in merito a quali siano le idee dell’amministrazione sulla riconversione del sito". Immediata la risposta dal centrodestra, con i consiglieri delle due liste civiche legate a Peracchini. "Se l’idrogeno verde viene ritenuto non sostenibile economicamente, è opportuno non optare per questa scelta. Dobbiamo, invece, continuare con un’interlocuzione costruttiva con Enel affinché possano realizzarsi investimenti importanti soprattutto nel campo dell’industria. Se una città come la nostra vuole dare opportunità di lavoro qualificate ai giovani, deve avere un tessuto industriale forte e non può basarsi solo su terziario e turismo".

Matteo Marcello