REDAZIONE LA SPEZIA

Undici mesi di caos per le aziende della piana

Il deficit di collegamenti viari sta penalizzando enormemente il tessuto economico della bassa valle. In fumo milioni di euro di fatturato

Undici mesi di nulla misto a vana attesa. Da quel 8 aprile dello scorso anno, l’unica cosa cambiata finora è la posizione del povero furgone di Bartolini, strappato dai resti del ponte di Albiano e trascinato via dall’ennesima piena del Magra. Da allora, per le centinaia di imprese che popolano la piana di Ceparana e l’area industriale e artigianale a cavallo dei comuni di Follo e Vezzano Ligure, è stato più o meno il caos. Il deficit infrastrutturale accentuato dal crollo del viadotto sul Magra ancora oggi sta penalizzando enormemente il tessuto economico della bassa Val di Vara: un danno che si può tradurre in milioni di euro, per quelle aziende che fanno della logistica uno dei propri punti di forza.

Chiedere per conferma a Vladimiro Venturini, direttore della sede di Gls Italy di Pian di Valeriano, quartier generale del corriere espresso dove arrivano e partono ogni giorno migliaia di consegne in tutta la provincia. "Dopo il crollo del ponte di Albiano è cambiato tutto – dice –. Abbiamo circa 45 furgoni per la distribuzione sul territorio provinciale, e l’assenza di infrastrutture nevralgiche significa allungare i tempi di lavorazione di cinquanta minuti per ognuno dei nostri lavoratori, che in termini di costo è qualcosa di notevole per chi come noi combatte per economizzare servizi al centesimo. Dover impiegare più tempo per fare il solito servizio vuol dire andare fuori mercato rispetto alla concorrenza e a chi è ubicato in altre zone del territorio. A causa di questa situazione – sottolinea Venturini – i costi sono aumentati del dieci per cento, che significa migliaia di euro al mese, e ormai è passato un anno. Le aziende si stanno sobbarcando costi che non recupereranno mai". Nella stessa situazione è anche la Carbonitalia, azienda leader in Italia e in Europa nella produzione e distribuzione di carboni attivi per la filtrazione industriale, nei più svariati campi di impiego, situata sempre a Pian di Valeriano. "I trasporti per noi sono fondamentali – spiega Fabio Gasparini, Ceo dell’azienda –. Siamo una realtà di 16mila metri quadrati che ogni anno tratta 15mila tonnellate di materiali, che arrivano quotidianamente con tir e autoarticolati: stiamo parlando di svariate centinaia di camion all’anno, che prima potevano raggiungerci più facilmente, da Aulla così come da Santo Stefano Magra, e che ora sono costretti a passare dalla Ripa o da Buonviaggio, che non sono proprio le strade migliori. Abbiamo avuto difficoltà enormi dal punto di vista logistico: per noi il ritardo generato da questa situazione significa spese in più da sostenere per la nostra azienda".

A neppure cinque chilometri di distanza, un’altra importantissima realtà produttiva della bassa Val di Vara da quasi un anno deve fare i conti con il deficit infrastrutturale: la Fonderia Boccacci di Piana Battolla, leader di settore. "Sono passati undici mesi senza che si sia trovata una soluzione – spiega l’amministratore Fabio Boccacci (foto in alto)–. Fortunatamente il meteo ci ha un po’ graziato, ma quando la Ripa è stata chiusa per l’allerta, lavorare non è stato semplice. Le rampe di collegamento con l’A12? Spero tanto che da provvisorie diventino definitive".

Matteo Marcello