ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

Un tappeto di siringhe. Scalinate e Montetto offrono riparo ai giovani che vogliono bucarsi

Dal piazzale Giovanni XXIII a via XXVII Marzo ecco i nascondigli di chi fa uso di stupefacenti. I residenti chiedono più controlli: "La zona è poco presidiata. Più volte ho chiamato la polizia" .

Dal piazzale Giovanni XXIII a via XXVII Marzo ecco i nascondigli di chi fa uso di stupefacenti. I residenti chiedono più controlli: "La zona è poco presidiata. Più volte ho chiamato la polizia" .

Dal piazzale Giovanni XXIII a via XXVII Marzo ecco i nascondigli di chi fa uso di stupefacenti. I residenti chiedono più controlli: "La zona è poco presidiata. Più volte ho chiamato la polizia" .

Una bottiglia di birra, una scatoletta di tonno vuota e la carta unta di un panino. Come in una delle più celebri fiabe di Perrault seguiamo quelle ’briciole’, e i loro scarti, su per la scalinata centrale della cattedrale di Cristo Re. La spianata è illuminata dal sole, il prato che incornicia il piazzale Papa Giovanni XXIII è fiorito, e due giovani ragazze giocano a palla scalze sull’erba. La zona di Montetto, a prima vista, sembra un luogo ameno e tranquillo. Forse troppo. Perché se si guarda meglio, in mezzo all’erba si scorgono bene i segni di chi di quella pace approfitta per agire indisturbato. Proprio sul lato destro della chiesa – della cattedrale, da dove risuona un coro e la sua preghiera –, sono infatti rimaste le tracce di chi ha scelto un altro dio: a terra, tra una bottiglia vuota di brandy e una lattina schiacciata, c’è una siringa priva del suo cappuccio di sicurezza.

"Viviamo in una situazione di degrado – dice Francesco Albano, residente nella zona vicino a Montetto dove ha anche il garage –. Non posso affermare di aver visto spacciare, ma posso assicurare che da epoca Covid questa è diventata un’area molto gettonata da persone che si appartano, perché è poco presidiata. Il muretto che costeggia il lato destro della chiesa, poi, rappresenta una comoda struttura per sdraiarsi, bivaccare e per altre ‘pratiche’. In passato sono stato costretto a chiamare la polizia – ammette – perché qualcuno aveva forzato la porta di accesso ai parcheggi privati, accampandosi dentro. Anche il parroco, per quanto ne so io, si è dovuto avvalere della ronda di vigilantes notturni proprio come accade per i negozi". Per avere un quadro completo di quello che avviene in questa zona della città, scendiamo in via Costantini percorrendo la scala esterna laterale: "Questa scala rossa – spiega ancora Albano – che, per noi proprietari dei garage costituisce una servitù, sarebbe bene che non fosse di libero accesso per chiunque, proprio per evitare stazionamenti indesiderati e la funzione di discarica quotidiana". In fondo alla scala, in effetti, il piccolo cancello nero rafforzato da catena e lucchetto non impedisce il triste lancio di rifiuti: la maggior parte dei quali sono ancora siringhe.

Zona diversa ma stesso scenario: siamo in via XXVII Marzo e scendiamo la scalinata Quintino Sella. Esattamente all’altezza della chiesa parrocchiale Sacro Cuore dei padri cappuccini, troviamo un altro cancello e un altro lucchetto e, al di là, di nuovo un’altra siringa. Due residenti – che hanno chiesto di rimanere anonime – non si stupiscono quanto noi. Per loro, l’intero quartiere con le sue storiche scalinate non è più tranquillo come un tempo e anzi, alla sera hanno quasi timore ad uscire da sole. "Le scalinate sono sempre più vive, mettiamola così, soprattutto nel fine settimana – dice Eleonora Marcato, un’altra residente – personalmente però passeggiando lungo via XXVII Marzo, anche alla sera, con il cane, non ho mai riscontrato particolari problemi". Dello stesso avviso anche Ilaria Tronfi, che da quattro anni percorre scalinata San Giorgio almeno due volte al giorno. "Devo dire la verità, siringhe io qui non ne ho mai trovate – precisa Ilaria – ci trovo bottiglie, anche rotte, e rifiuti di confezioni di cibo. Tuttavia riscontro anche un valido servizio di pulizia delle strade, per questo non mi sento di parlare di degrado". Decidiamo anche noi di percorrerla tutta, scalinata San Giorgio, fino al suo castello. ’Hell is here’ è la scritta, in bianco ottico, che campeggia sul muretto di via XXVII marzo: sono le 20 di un giovedì sera qualunque, il paesaggio è mozzafiato e immerso nel silenzio e nella pace. Eppure, c’è ’qualcuno’ che sostiene che l’inferno sia lì.