Un museo per la Via dell’Amore Anche Alessandro sposa l’idea "Un inno a bellezza e povertà"

L’ex presidente del Parco: "D’accordo con un omaggio all’ostinazione di chi ha costruito quel paesaggio"

Un museo per la Via dell’Amore  Anche Alessandro sposa l’idea  "Un inno a bellezza e povertà"

Un museo per la Via dell’Amore Anche Alessandro sposa l’idea "Un inno a bellezza e povertà"

Fare della Via dell’Amore non solo un museo della bellezza, ma anche della ’povertà’, per valorizzare le comunità che furono capaci di trasformare un territorio ‘difficile’ in un incanto inimitabile. Si anima il dibattito sulla fruizione del celebre sentiero conosciuto in tutto il mondo, che a giugno vedrà la riapertura parziale di un centinaio di metri (mentre bisognerà aspettare l’estate del 2024 per la riapertura totale): a rilanciare i propositi espressi dal sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia nell’edizione di sabato de ‘La Nazione’, è l’ex presidente del Parco nazionale delle Cinque terre, Vittorio Alessandro, che esprime il desiderio di fare dello storico percorso anche un inno all’ostinazione di chi ha reso stupendo quel paesaggio. "Sono pienamente d’accordo con l’intenzione di fare della via dell’Amore un museo, percorribile attraverso misure di contenimento dei flussi e con l’ausilio di guide" dice Alessandro, che auspica "il libero passaggio dei residenti i quali, finalmente, ritorneranno sui passi che, a piedi e sospesi sul mare, per tanti anni congiunsero Manarola e Riomaggiore", e sottolinea che sarebbe contento "che fosse anche un percorso dedicato alla povertà. Per associare lo splendore dei luoghi alla loro storia, la sontuosità della natura all’ostinazione di chi, non volendola abbandonare, seppe aggiungervi la nuova bellezza dei terrazzamenti, delle case combinate una accanto all’altra, tra l’altipiano e il mare, perché ogni piccolo spazio fosse vivo. Per offrire, insieme al paesaggio, anche la sua narrazione, affidandola alle eccellenti guide del Parco. Un museo della Bellezza e della Povertà: un invito affatto malinconico da rivolgere ad un turismo spesso troppo spensierato e distratto". Un invito accolto dal sindaco di Riomaggiore: "Lo definisco un cambiamento storico, un primo passo fondamentale verso una modalità diversa di fruizione del nostro patrimonio, più attenta e consapevole. Abbiamo una grande responsabilità verso le nuove generazioni, quella di far comprendere nel profondo l’immensa opera che qui è stata compiuta, un sacrificio immane, in povertà, del quale andare fieri. Un museo che dovrà essere ad accesso libero per i residenti e con priorità per i turisti che risiedono qui". Da Pecunia anche l’invito ad Alessandro a visitare il primo tratto appena sarà aperto.

Matteo Marcello