"Gli Stati Generali del Parco hanno avuto un esito chiaro, ed ora, oltre le ricorrenti singolarità della sicurezza dei ponti primaverili, si attuino le migliori iniziative sui sentieri (dalle direzioni di percorrenza alle prenotazioni) ma, contemporaneamente si metta mano con urgenza ad una regolamentazione dei folti e numerosi gruppi nei cinque paesi. Perché la prima iniziativa, senza la seconda, peserebbe sulla la vita degli abitanti dei tre comuni compromettendo, oltre la loro, anche l’economia di un ampio circondario". Sulla gestione dei flussi alle Cinque terre chiede una direzione chiara e precisa il Consorzio Turistico inManarola, l’associazione che raggruppa buona parte delle strutture ricettive del borgo del Comune di Riomaggiore, che bussa alle porte delle istituzioni per chiedere l’attuazione di misure "lungimiranti" al fine di "conservare il valore dei luoghi ed evitare di perdere questa meta turistica".
Per il consorzio è necessario rilanciare quanto emerso in occasione degli Stati generali delle Cinque terre nell’ottobre scorso, dove "il Parco si impegnava ad aprire una cabina di regia per pianificare interventi sull’overtourism: ci pareva un buon risultato. Oggi l’impegno del Parco sulla cabina di regia è stato totalmente disatteso". Su questa linea, l’apprezzamento per quanto deciso recentemente dal Parco, ovvero la percorrenza a senso unico del sentiero Monterosso-Vernazza, "che ci pare abbia raggiunto un positivo risultato, accolto di buon grado da turisti e camminatori", e anche gli appelli a introdurre "una forma di prenotazione per l’accesso ai sentieri, in forme e modalità da dettagliare" e a prestare attenzione anche ai borghi, "il cuore del problema, in cui l’overtourism, soprattutto per la presenza contemporanea di numerosi e folti gruppi organizzati nelle stesso luogo, per gran parte dell’anno, produce frammentazione del tessuto sociale, percezione distorta del territorio, deprime la qualità dell’offerta commerciale, scoraggia il turismo residenziale, complica la vita nei paesi, costringe in casa gli anziani. Ci domandiamo – dicono dal Consorzio – quanto e a chi giova che l’identità delle Cinque Terre venga cancellata e parimenti la reputazione della meta turistica si degradi sempre più, perchè i segnali premonitori del declino sono evidenti".
"Inutilmente chiediamo da anni ai ’decisori territoriali’ di prendere iniziative per intervenire sul fenomeno dell’overturism, senza esito, inascoltati dopo l’importante incontro che assieme alla altre associazioni del territorio abbiamo organizzato al castello di Riomaggiore il 19 marzo 2019. Ad oggi, ben più di una delle tante prese di posizione che leggiamo sul turismo nei paesi e sui sentieri, ma anche per il mare, ci appaiono strumentali all’obiettivo di non fare nulla, di lasciare le cose come stanno per continuare non disturbati, esattamente come ora, a logorare la risorsa sociale, ambientale e culturale a disposizione".
mat.mar.