
E' intervenuta la polizia (foto di repertorio)
La Spezia, 25 gennaio 2024 – Novantenne sventa truffa chiamando il vicino di casa, che è un poliziotto in pensione: arrestato dalla polizia.
È stata un’operazione lampo quella condotta martedì dalla squadra mobile della Questura spezzina che ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un uomo responsabile di un tentativo di truffa aggravata ad una persona anziana.
Nell’ultimo periodo è stato rilevato un forte incremento delle truffe telefoniche verso gli anziani, solitamente consumate ingenerando nelle vittime il timore di un pericolo immaginario ovvero l’erroneo convincimento di assecondare le richieste di un familiare in difficoltà. Il denominatore comune è che l’interlocutore, dopo aver vinto la diffidenza delle vittime, le induce a farsi consegnare soldi o preziosi.
Nell’ottica di prevenire questi insidiosi reati è stata anche effettuata una mirata campagna di informazione, che illustra le più diffuse tecniche utilizzate per consumare questo tipo di truffe, fornendo anche consigli per evitarle e raccomandando, in ogni caso sospetto, di contattare sempre il numero di emergenza 112.
In questo caso le cose sono andate un po’ diversamente, ma l’intraprendenza di una novantenne ha permesso comunque agli uomini della polizia di arrestare uno degli autori del tentativo di truffa.
Quel pomeriggio, la signora, che abita nel quartiere di Mazzetta, ha ricevuto una telefonata nel corso della quale le è stato riferito che il figlio era stato appena ricoverato in ospedale, che aveva contratto una forma molto aggressiva di Covid e che doveva effettuare immediatamente una cura molto costosa per salvarsi la vita.
Per rendere più credibile il raggiro, le veniva passato al telefono il figlio, la cui voce filtrava attraverso il rumore dell’impiego di un finto apparato respiratore.
L’anziana, che nel recente passato aveva già subito un tentativo di truffa non andato a buon fine grazie all’intervento della squadra mobile, ha deciso in autonomia di assecondare le richieste del sedicente figlio, il quale le diceva di mettere in un sacchetto tutto l’oro di famiglia e tutti i contanti disponibili per consegnarli ad un incaricato della banca dell’ospedale che si sarebbe presentato, di lì a poco, sotto casa.
La donna, che si rendeva immediatamente conto di essere vittima di un tentativo di truffa, con una scusa faceva credere all’interlocutore di aver urgente bisogno di andare in bagno mentre, in realtà, usciva sul pianerottolo per avvisare il vicino di casa, ovvero un ispettore di polizia della squadra mobile in pensione che, a sua volta, ha chiamato il dirigente della locale squadra mobile, avvisandolo del tentativo di truffa in atto proprio in quel preciso momento.
In pochi minuti il personale della mobile è arrivata sul posto, sia attraversando di corsa il Parco della Maggiolina che divide la Questura dal luogo dove si stava consumando il reato, che utilizzando autovetture con personale in abiti civili a copertura della zona, e anche a mezzo delle volanti a copertura.
Non appena vicino al palazzo, i poliziotti hanno constatato che l’anziana vittima, senza neppure attendere l’arrivo degli investigatori, in autonomia stava già uscendo dal portone con una grossa busta, nella quale secondo le istruzioni ricevute per telefono avrebbe dovuto riporre denaro e preziosi da consegnare al presunto incaricato della banca.
Il personale della squadra mobile si è appostato nelle immediate vicinanze, pronto per agire rapidamente, restando tuttavia ad osservare la situazione che si stava svolgendo.
Trascorsi un paio di minuti l’anziana è stata avvicinata da un uomo sulla cinquantina, che era già intento ad effettuare una telefonata con il proprio cellulare.
Avvicinatosi alla donna le passava il cellulare dicendole che era al telefono con il figlio il quale, durante il breve dialogo, le chiedeva di consegnare il denaro ed i preziosi all’uomo, ribadendo che si trattava proprio dell’incaricato dalla banca.
Terminata la conversazione la donna, lasciava all’uomo la busta con la quale era uscita da casa, consentendo a quest’ultimo di allontanarsi.
Dopo poche decine di metri l’uomo è stato bloccato dagli operatori della squadra mobile appostati nelle immediate vicinanze e tratto in arresto.
Il sacchetto che avrebbe dovuto contenere l’oro risultava invece contenere una scatola di biscotti che l’anziana ci aveva messo, d’intesa con il poliziotto in pensione, simulando il volume del denaro e dei preziosi che le erano stati richiesti.
L’uomo, un quarantottenne cittadino ceco, vista la flagranza del reato di tentata truffa in concorso con altre persone da identificare, vista la gravità del fatto, commesso in pregiudizio di una persona caratterizzata da minorata difesa a causa dell’età, è stato arrestato e messo a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale della Spezia di turno, Federica Mariucci. Sono tuttora in corso le indagini per identificare i complici del cittadino ceco arrestato.
All’esito dell’udienza di convalida odierna il gip Carolina Gagliano ha convalidato l’arresto disponendo la custodia in carcere dell’indagato.
“Dai fatti come narrati – aggiungono dalla Questura – , emerge ancora una volta l’importanza del fare 'rete' a protezione delle persone anziane, dei più fragili o dei vulnerabili in genere, tra vicini di casa, amici e conoscenti, e quanto importante sia che la 'rete' permetta una tempestiva trasmissione delle notizie alla polizia di Stato. Dalla vicenda, infine, emerge prepotentemente un’altra verità, conosciuta a tutti gli operatori delle forze dell’ordine, siano essi in servizio o in quiescenza: quando si diventa poliziotti, lo si resta per sempre”.