
Trentenne accoltellato per gelosia L’aggressore è il fidanzato della ex Scatta l’arresto per tentato omicidio
Il teatro del grave fatto di sangue è il cuore pulsante della città a due passi dal Palazzo Civico; lo sfondo è quello della gelosia; l’epilogo è duplice: un uomo di 33 anni di origini cubane ricoverato in rianimazione nell’ospedale Sant’Andrea, un uomo di 40 anni originario di Santo Domingo ma residente in città - Paulino Batista Raphael - sottoposto a fermo perché indiziato di delitto. La donna "contesa" ha origini dominicane. L’inchiesta lampo è dei Carabinieri. Hanno identificato e bloccato l’accoltellatore una manciata di ore dopo l’ affondo che, la sera di venerdì scorso, aveva inferto al costato del ’rivale’, cioè all’uomo che in passato era stato legato sentimentalmente alla sua attuale fidanzata ma non aveva digerito la fine della relazione. Sulla ricostruzione puntuale dei fatti i militari dell’Arma non si sbilanciano.
Il fermato, incontrato ieri mattina in carcere dall’avvocato difensore Maurizio Raffaelli, ha riferito al legale di essere stato provocato, colpito con un pugno e spinto a terra e di essersi difeso. Ha preso un coltello che aveva in tasca e ha inferito. L’arma del delitto non è stata trovato. Ma i carabinieri hanno raccolto elementi per ritenere che stava cercando di darsi alla fuga. Nella casa in cui aveva trovato riparo dopo l’accoltellamento c’era chi gli stava preparando una valigia. Mentre scattava il fermo, il ferito lottava con la morte in ospedale. La lama mossa dall’ira è penetrata in un polmone, lambendo il cuore. Mentre i militari erano super impegnati nelle indagini per risalire all’aggressore, l’aggredito era sotto i ferri: tre ore è durata l’operazione chirurgica per fronteggiare l’emorragia che ha lasciato vistose tracce nel luogo del delitto, i portici di Piazza Europa in prossimità degli uffici dell’Agenzia delle Entrate. La vicenda, intanto, fa da miccia alla polemica politica.
"Non sono tra quelli che imputano a prescindere all’amministrazione la mancata tutela dell’ordine pubblico, ma - dice Paolo Asti che nei pressi del luogo dell’accoltellamento gestisce la galleria Startè - mi chiedo a quale sicurezza faccia riferimento un assessore che ha una delega di scopo che evidentemente esercita a vuoto; chiedo vengano rese pubbliche, per quanto possibile, le risposte che vengono date dalle autorità di sicurezza durante i comitati di ordine pubblico. Lo scorso anno ero stato minacciato da un extracomunitario che, già alle 11 del mattino, in evidente stato di alterazione alcolica, mi agitava davanti al viso un bottiglia minacciando di colpirmi, tra pedoni che impauriti avevano chiamato le Forze dell’Ordine per intervenire. E’ possibile che davanti al Comune si aggirino senza controllo alcuno spacciatori, delinquenti armati, pronti a regolare i propri conti a lama di coltello, in preda ad alcol e droghe? Mi era stato assicurato che tutto sarebbe presto tornato alla normalità ma invece è accaduto esattamente il contrario".
Il consigliere comunale Fabio Cenerini la butta "sull’immigrazione fuori controllo!". Poi l’affondo contro l’amministrazione Peracchini: "La cosa grave è che da mesi per non dire da anni, ho segnalato la situazione ufficialmente in comune, prima nella chat di maggioranza, nella passata consiliatura, poi nelle commissioni sicurezza, più volte tenute senza risultati e ultimamente diverse volte in Consiglio Comunale! Si tratta di una situazione ormai insostenibile, che sicuramente non può essere nelle mani di un assessore incapace e menefreghista come Guerri; Peracchini deve prendere provvedimenti; attendo una persona in quell’assessorato con delle capacità e delle competenze sulla sicurezza e non qualcuno impegnato soltanto dalla mattina alla sera ad assecondare il volere del sindaco stesso".