Quegli oggetti, acquisiti in buona fede nel corso di un viaggio in Sud America, non erano semplici souvenir ma manufatti risalenti alle culture precolombiane. Un piccolo patrimonio di storia e cultura che, da ieri, è tornato nelle mani della repubblica peruviana. Una storia, quella che ha avuto il suo epilogo ieri nella cerimonia di riconsegna dei beni all’ambasciatore peruviano in Italia, Manuel José Antonio Cacho-Sousa, tenutasi al Castello d’Albertis di Genova, che si è sviluppata sull’asse La Spezia-Sud America. Tutto ha inizio nell’ottobre del 2023, quando una donna spezzina decide di porre due manufatti tessili acquisiti da tempo e tenuti nella propria abitazione, all’attenzione dei militari del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Genova. Gli approfondimenti dei militari specializzati, supportati da esperti del settore, hanno permesso di individuare i manufatti come parti di un autentico corredo funerario di civiltà precolombiana: una bordatura di manto funerario, con ventisei faccine bifacciali, riconducibili al culto delle teste trofeo, appartenente alla Cultura Nasca, sviluppatasi sulla costa meridionale del Perù e una borsetta maschile per le foglie di coca, appartenente alla cultura Chiribaya, sviluppatasi sulla costa meridionale del Perù nel periodo Intermedio Tardo. I contatti avviati con le Autorità diplomatiche peruviane hanno prodotto la richiesta di restituzione dei due beni da parte della Direzione generale per la difesa del patrimonio culturale del ministero della Cultura peruviana, che li ha riconosciuti parte integrante del proprio patrimonio culturale. Il tribunale della Spezia, all’esito delle indagini, nelle scorse settimane ha emesso un provvedimento che dispone la restituzione dei beni al Perù, considerata anche la disponibilità espressa dalla donna spezzina. Ieri la cerimonia di restituzione, alla presenza del comandante del locale Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Genova. Nel corso della cerimonia i carabinieri del Tpc hanno sottolineato come le indagini abbiano "consentito di restituire al territorio d’origine beni sottratti, affinché le comunità di provenienza possano riappropriarsi della propria identità culturale e storica", sottolineando "l’importanza dei rapporti internazionali tra il comando e le autorità diplomatiche estere, nonché i rispettivi ministeri della Cultura".
Matteo Marcello