Trent’anni di Arci Skaletta. Tempio di sperimentazioni musicali e di costume. Tre serate da incorniciare

Si parte domani con Septem, Fox Conspiracy, To Build a Ruin e Glück, e il dj set di Manubi. Sabato acoustic show e domenica performance Brutal Casual di Benassi e Lady Maru. .

Trent’anni di Arci Skaletta. Tempio di sperimentazioni musicali e di costume. Tre serate da incorniciare

Trent’anni di Arci Skaletta. Tempio di sperimentazioni musicali e di costume. Tre serate da incorniciare

Passando da quel tratto di via Crispi, all’altezza del civico 168, si vede poco. Degli scalini che scendono e un palazzo di due piani come tanti, di fronte ai murales sotto il palazzo delle Poste. Ma se si guarda verso l’alto, ecco che si staglia sul cielo una piccola insegna, nera e tonda: Skaletta Rock Club 94. È come la porta d’ingresso in un paese delle meraviglie fatto di sperimentazioni, rock – o meglio, punk rock, quello dei Las Pezia Rockers –, cultura e bevute. Un mondo che si è evoluto e va avanti, dopo esser sopravvissuto alla morìa di locali falcidiati dalla pandemia e che oggi è conosciuto in tutto il mondo della musica non mainstream, ben oltre i confini regionali e nazionali.

Nato e cresciuto come circolo Arci, festeggia il terzo compleanno tondo insieme a chi, in quel 1994, ha dato via al sogno di creare una factory-crocevia dedicata al mondo dell’arte, della fotografia, della musica, ammantata da un’idea politica ben definita, con tre giorni di feste, gremite dagli amici e da alcuni dei protagonisti di ieri e di oggi. Ogni appuntamento in calendario è un pezzo di questo mosaico: ’30 years of rock’n’roll’ partirà domani con Septem, Fox Conspiracy, To Build a Ruin e Glück, con il dj set di Manubi; sabato 27, si esibiranno i Manges, gruppo di casa, Zatopeks, Retarded e Anssi degli Odorants in uno speciale acoustic show, per chiudere ai piatti con Hervé Peawee e Franz Barcella. Grande chiusura domenica con la performance Brutal Casual di Jacopo Benassi e Lady Maru. Tutte e tre le serate prenderanno il via alle 21, con ingresso riservato ai soci Arci. E, a impreziosire l’evento, ci sarà la mostra delle locandine storiche firmate da Manuel Cossu, in arte Manuel Manges. Da ieri ad oggi, partendo dall’esperienza delle ’Casermette’ occupate: le sorelle Federica e Daria Pantani, ancora oggi al timone della ‘Skala’, insieme a Jacopo Benassi e Anna Vespa respirarono il sogno e l’esigenza di dare vita a qualcosa di diverso. "Uno spazio che mancava – racconta Federica – in quello che all’epoca era un mortorio; volevamo fare arte, mostre, iniziative sulla base di quell’esperienza, non di un centro sociale classico, ma piuttosto di una factory sullo stile berlinese del Geradehouse. Lo abbiamo trasportato in un’altra realtà: dopo la ricerca di uno spazio, ecco la Skaletta". "Siamo arrivati in questo circolo storico fondato nel 1957, in cui c’erano due biliardi, una squadra Uisp – racconta Daria – e di ciclismo. Il circolo si chiamava Scaletta, per via dei gradini, noi abbiamo aggiunto la k. Dopo cinque anni di convivenza, fra concerti, soundcheck e vecchi che giocavano a carte e biliardo, le colazioni alla mattina per i dipendenti delle poste, ecco che i giovani e il punk rock hanno fatto cambiare totalmente pelle al locale". Via il biliardo, le coppe, ecco i primi concerti – Black Days e i Manges, il gruppo di casa, che ancora oggi ha lì il suo ‘headquarters’, ricorda il rocker Andrea Caredda - , poi la polizia che interrompe, il flusso di live sempre più impetuoso che fa la storia. Ed eccola, la casa del punk rock, fiorita sulle sue note e quelle della sperimentazione, dalle foto di Jacopo Benassi ai lavori del professor Bad Trip – l’insegna è un cimelio - , da Manu Manges a Riccardo Bucchioni con i cartelloni e il loro merch d’autore. Ogni angolo è una testimonianza, un pezzo di storia e di cuore. La colonna leopardata, le foto di Benassi di Cj e del ‘pogo’, e il nuovo corso con tanto teatro, la stand-up comedy, i reading e, naturalmente i concerti. Perché il cuore punk rock della Skala batte sempre forte.

Chiara Tenca