
Alla Pubblica assistenza di Pitelli – un’"istituzione" con alle spalle oltre 120 anni di storia, fondata come associazione di volontariato nel 1897 – guardano con un misto di speranza e disincanto a quello che potrebbe succedere fra qualche mese. L’idea del Comune, nel piano di riorganizzazione viaria della zona legata al nuovo polo di refitting, è quella di ricollocare i servizi in un’altra area non distante dagli spazi occupati attualmente.
Un’ipotesi su cui i dirigenti della Pa si stanno confrontando con l’amministrazione comunale. Il presidente Sandro Simonini, assieme ad un altro consigliere, ha avuto già diversi contatti con l’assessore Luca Piaggi e l’operazione trasloco potrebbe effettivamente andare in porto. Certezze però ancora non ce ne sono. Un problema il trasferimento dei servizi? Simonini, il cui mandato di presidente è ormai scaduto e i soci si accingono ad eleggere il nuovo vertice non nasconde che una sistemazione migliore sarebbe ben accetta. "Il fatto è – dice – che siamo qui dal 2005 e su richiesta del 118 e dalle amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo, ci è stato richiesto di assicurare i nostri servizi non solo in questa zona, ma anche nel resto della città. Capita, a seconda delle necessità, di spostarci anche alle Cinque Terre, e facciamo il possibile per rispondere alle esigenze di servizio. Di promesse ne abbiamo sentite tante, una storia infinita. Ora ci dicono che ci aiuteranno a trovare una sistemazione migliore, speriamo che il progetto vada in porto. Nel frattempo continuiamo a stare nei container".
Dove sarà la nuova sede? Come lascia intendere Simonini, l’idea sarebbe quella del trasferimento di uffici e mezzi della Pa in un’area praticamente confinante, lato monte, rispetto alla sede attuale. "Niente di preciso ancora – chiarisce però il presidente –, l’ipotesi è quella di occupare un’area grosso modo di pari superficie a quella attuale dove insiste anche un edificio ad un piano che potrebbe ospitare gli uffici. Non è certo in ottime condizioni, lo stabile avrebbe infatti bisogno di una adeguata risistemazione, lavori non da poco". Chi pagherebbe? Niente di stabilito, ancora ci stiamo confrontando con l’amministrazione. Noi abbiamo fatto quello che ci è stato chiesto, indicando, progettualmente, gli interventi da fare. Il costo? A spanne si può parlare di un importo compreso fra gli 80 e i centomila euro. Tutto da definire, però. Un calcolo più preciso si potrà fare quando si raggiungerà l’accordo".
F.A.