REDAZIONE LA SPEZIA

Tramonti insorge contro le fogne "Un’ipotesi che ci lascia inorriditi"

Paxia scrive al Parco delle 5 Terre, ai sindaci e al presidente del Fai per esprimere netta contrarietà "La soluzione del problema non può passare attraverso la creazione di altri guai per il nostro territorio"

"Una simile ipotesi progettuale ha lasciato inorridita non solo la comunità di Monesteroli e Tramonti, ma chiunque almeno una volta nella vita si sia spinto sino a questi luoghi magici, o semplicemente abbia visto gli stessi anche soltanto in una foto". É una presa di posizione tranciante quella del presidente dell’associazione Per Tramonti, Giovanni Paxia, sull’ipotesi di far passare da Monesteroli le condotte fognarie in grado di trasportare i liquami prodotti nelle Cinque terre al depuratore degli Stagnoni. Un tema caldo da settimane e sul quale Paxia ha scritto al Parco nazionale delle Cinque terre, ai sindaci della Spezia e dei Comuni delle Cinque terre, e al presidente del Fai, per ribadire la netta contrarietà al progetto da parte del territorio.

"Comprendiamo perfettamente che il problema della rete fognaria delle Cinque Terre debba essere risolto, e c’è ora una grande opportunità da sfruttare, ovvero il Pnrr, ma non crediamo nel modo più assoluto, che la soluzione di un problema debba passare attraverso la creazione di altri. Monesteroli figura tra gli angoli più belli e suggestivi di tutto il nostro pianeta, fa parte del Parco nazionale delle Cinque Terre, è sito Unesco, e la sua maestosa scalinata è rientrata nei 20 progetti di restauro finanziati dal Fai – dice Paxia –, basterebbe questo per cancellare qualsiasi mostruosità progettuale. Evidentemente tutto questo invece non è bastato, e qualche tecnico ha inserito tra le possibilità un progetto vergognoso che annienta ogni attenzione verso la bellezza e sicurezza di questo meraviglioso paesaggio". Paxia nella lettera sottolinea come da tempo proprio l’associazione Per Tramonti stia lavorando a un progetto per la zona di Monesteroli e di Tramonti attraverso il risanamento delle frane attive, la ricostruzione dei muretti a secco e il ripristino della tradizionale coltivazione della vigna, e che l’ipotesi emerse in queste settimane metterebbe a rischio l’intera opera di riqualificazione. "Per quale motivo trasportare le fogne per chilometri, a prescindere dal viaggiare su terra o in mare, per giungere al lontano deposito degli Stagnoni? Non sarebbe più opportuno e meno rischioso dotarsi direttamente in loco di un depuratore? I fondi del Pnrr sarebbero disponibili – dice il presidente dell’associazione –. Sistemi di tubazioni marine hanno alti costi di installazione ma soprattutto manutenzione, e rischi di natura esterna graverebbero sulla sicurezza degli impianti in mare: più volte è accaduto che yacht e imbarcazioni trancino tubi attraverso attività di ancoraggio". E sul tema torna alla carica anche il consigliere regionale dem, Davide Natale, che ha presentato un ordine del giorno in consiglio per impegnare la giunta a individuare un progetto alternativo che, salvaguardando Monesteroli, "possa portare a soluzione il problema della depurazione delle acque delle Cinque Terre". Tramite fondi Pnrr e la compartecipazione della Regione.

Matteo Marcello