REDAZIONE LA SPEZIA

Tino, cattura soft del capriolo Il rilascio sul monte Castellana

L’evento si fa motivo di educazione ambientale per i ragazzi protagonisti delle visite guidate sull’isola

Cattura dolce sull’isola del Tino e rilascio sul monte Castellana del capriolo femmina che, a nuoto, aveva raggiunto la perla del golfo dei poeti. L’animale era stato avvistato due settimane fa dai guardiani dell’isola della Marina Militare teatro di esercitazioni, presidio per la sicurezza della navigazione col suo faro e oasi storicoambientale meta, proprio in questi giorni, delle visite guidate per i ragazzi delle scuole spezzine. Increduli alla vista, i guardiani hanno avuto la conferma della presenza anomala dalle riprese effettuate da una delle telecamere spia installate nel complesso militare.

Per far tornare il capriolo nel suo habitat naturale nel ‘continente’ e per preservarlo dal rischio interferenze con le esercitazioni sono entrati in scena gli operatori del Nucleo regionale di vigilanza faunistica-ambientale che, localizzata la dimora abituale dell’animale nel bosco, hanno steso una rete per la cattura. Il resto lo ha fatto un cane che, abbaiando, ha orientato la ‘capriola’ nella trappola-soft. La notizia è rimbalzata durante le visite dei ragazzi, in parallelo all’azione del Cai per aprire un nuovo sentiero verso il faro. La storia del capriolo è stata così motivo di educazione ambientale, con le narrazioni dei volontari dell’associazione Amici dell’isola del Tino e della Lega Navale che si adoperano per rendere memorabile la scoperta dell’isola dei tesori. A fine mattinata (all’interno di una cuccia), su un gommone di Marifari (nella foto), è avvenuto il trasferimento a terra del capriolo, poi trasbordato su una geep e "rilasciato" sulla Castellana.

C.R.