
Un momento del sit-in
L’appello partiva dal microfono di Eros Sabella, del bar Kulchur, uno degli organizzatori della manifestazione: "Fermi noi". E i 250 commercianti che ieri pomeriggio erano presenti in piazza Matteotti a Sarzana, gli facevano eco: "Fermi tutti". Quel "Fermi noi, fermi tutti" è stato ripetuto più e più volte, in modo quasi ossessivo, fino a diventare il vero slogan della terza protesta messa in atto dai commercianti, non solo sarzanesi. Con loro ristoratori e baristi ma anche titolari di palestre, estestite e altre categorie, quelle che risentono più pesantemente della crisi. Si sono trasformati tutti in uomini e donne sandwich indossando cartelli dove erano indicati i motivi della loro protesta: no alle riaperture a metà, al coprifuoco, ai cambi di colore, allo strozzinaggio di Stato, ai ristori ridicoli, allo sciacallaggio. Poi sono emerse le loro storie, la loro disperazione.
Sara Luciani della palestra Kleb in via Muccini a Sarzana: "Ci faranno aprire a giugno, ma è un suicidio. Si tratta del periodo estivo, quando le nostre strutture sono meno frequentate. E’ da ottobre che siamo chiusi ma noi abbiamo speso soldi per rispettare le prescrizioni. Tre giorni prima della chiusura erano arrivati i Nas, che ci avevano fatto i complimenti perché era tutto in regola. Poi è arrivato il blocco. Anche la piscina è chiusa. Abbiamo fatto un po’ di attività all’aperto. Ora dobbiamo riaprire in piena estate". Valentino Palladino è titolare della pizzeria Mediterraneo a Ponzano Magra: "Nella mia struttura c’è anche una sala dedicata agli eventi in modo particolare per i bambini. Ed è tutto fermo. A questo punto riesco a lavorare solo dal venerdì alla domenica e con l’incasso a malapena posso pagare le bollette". Roberto Ferrari, titolare del Land Lord, storico locale sarzanese di via Mascardi dice: "Se continua così come faccio ad andare avanti. Certo, sto attento. Lavoro da oltre 30 anni ma non posso mangiarmi i risparmi di una vita per mantenere in piedi il mio locale. E’ un disastro". Patrizia Nulli, del ristorante focacceria Simon Boccanegra in piazza Calandrini, è solidale: "Da noi c’è un grande spazio esterno per poter lavorare, ed è possibile continuare in piena sicurezza. Sono però qui ad unirmi alla protesta degli altri, quelli che non hanno lo spazio esterno sufficiente". Sulla stessa lunghezza d’onda, Amanda Cargiolli, titolare del ristorante Bambi sulla via Aurelia: "In questa fase ci vuole grande solidarietà per tutti, non bisogna pensare a noi stessi ma a tutta la categoria".
Anche il vicesindaco della Spezia Giulia Giorgi, presente in rappresentanza di Pierluigi Peracchini per portare solidarietà a tutti commercianti, ha raccontato la propria vicenda: "L’attività della mia famiglia è sospesa da novembre, e abbiamo 36 persone alle dipendenze: 36 persone per le quali noi abbiamo anticipato la cassa integrazione". Patrizia Nioi consigliere comunale di Castelnuovo titolare del bar pasticceria la Lumaca: "Siamo tutti azzoppati. Credo che chi vive di politica e solo di politica non possa capirci. Da parte mia invece mi rendo conto di quanto sta accadendo, visto che ho 6 dipendenti e sono tutti in cassa integrazione". Graziella Raffaele, estetista a Castelnuovo: "Non riusciamo a capire perché i parrucchieri possano lavorare, fare la barba e noi i baffi no. E’ una situazione drammatica. In questo modo si favorisce l’abusivismo".
Drammatica anche la situazione di Luana Puzzangara titolare del bar Black Star Peakeasy di via Mascardi a Sarzana: "Ho poco spazio esterno perché passano le auto e la piazza è troppo lontana. Poi il mio locale è notturno e con la chiusura alle 22 c’è poco da lavorare. Non ho nessun ristoro perché ho aperto da poco, quindi vado avanti con i miei risparmi che stanno per finire". Rachele Malavasi è etologa e lavora coi cavalli: "In questa situazione tantissimi corsi saltano, non si possono tenere all’aperto e i gestori dei centri non si sentono sicuri". Hanno preso parte al dibattito e garantito la loro presenza anche gli assessori del Comune di Sarzana Roberto Italiani, Stefano Torri e Barbara Campi. Al termine a portare la loro solidarietà sono arrivati i sindaci di Sarzana Cristina Ponzanelli, di Luni Alessandro Silvestri, di Santo Stefano Paola Sisti, di Castelnuovo Daniele Montebello, di Riccò del Golfo Loris Figoli, di Borghetto Vara Claudio Del Vigo.
Carlo Galazzo