REDAZIONE LA SPEZIA

Ordigni-trappola nella casa del suicida. Il pm: "Evitata una strage"

Scene da incubo all’Umbertino. Investigatori alla ricerca del movente

L'appartamento del suicida

La Spezia, 7 dicembre 2015 - Non solo 180 litri di liquido infiammabile sistemato in almeno 70 contenitori (aperti e sigillati) pronti a scatenare l’inferno quando le fiamme li avrebbero attinti. Nella casa-bomba dell’uomo che, dopo aver appiccato il fuoco all’appartamento si è tolto la vita con un colpo di pistola al cuore, c’era dell’altro: ordigni-trappola tesi ad innalzare il livello di devastazione indotto da alcol e benzina, versati nelle bacinelle sistemate a fianco di porte e finestre per essere rovesciate al momento dell’apertura delle stesse. C’erano infatti, più precisamente, delle canule di zolfo sparse qua e là, capaci di produrre ulteriore fumo irritante alimentare l’inferno. E, ancora, manciate di pallini di piombo sistemate nelle bottiglie destinate ad esplodere: se ciò fosse successo, magari al momento dell’ingresso in casa dei vigili del fuoco, questi sarebbero stati crivellati. E se non avessero agito con cognizione sarebbe stata una catastrofe, lì a margini Est dell’ Umbertino.

"E’ stata evitata una strage" conferma il pm Federica Mariucci che coordina le indagini. Queste appaiono destinate a non esaurirsi nell’archiviazione del fascicolo per la morte del reo; ma a rispondere ad una domanda angosciante: cosa è balenato nella mente dell’uomo per affiancare la volontà suicida a quella omicida, in stile kamikaze? «Sì, era un po’ strano, ma mai ci saremmo immaginati che potesse concepire quel disegno criminale» dice un vicino, Giuseppe De Salvo. Forse qualche risposta potrà arrivare dall’interpretazione di alcune scritte che compaiono sui muri interni della casa; scritte che, secondo prime valutazioni, avrebbero a che fare col satanismo. Riaffiora così nella mente di alcuni vicini la comparsa, tempo fa, sul davanzale della casa, di sculture a forma di teschio.

E l’incredubilità palesata da qualcuno nel vedere l’uuomo portare in casa, negli ultimi giorni, bottiglie e bottiglie di alcol acquistate al supermercato. Stava preparando così la sua fine, coltivando il proposito della fine di altri: vicini di casa e soccorritori che, aprendo porte e finestre, avrebbero capovolto i recipienti alimentando il rogo fai-da-te nei pressi del quale il suicida ha trovato la morte, sparandosi un colpo di pistola al petto. Fortuna ha voluto che l’unica finestra senza trappola era quella attraverso la quale i vigili del fuoco hanno raggiunto la casa che stava iniziando prendendo fuoco, riuscendo a spegnere le fiamme prima della strage, non annunciata.

Corrado Ricci