
Attraverso un’attività didattica svolta nella nostra scuola ISA 12, all’interno del progetto Giona: "Women in science", abbiamo avuto la possibilità di approfondire la condizione delle donne nel mondo delle scienze e scoprire quanto è faticoso essere una donna che intraprende il percorso STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Soltanto il 20% delle ragazze scelgono di intraprendere una carriera scientifica, contro il 37% dei maschi. Da un’indagine statistica è emerso che, se viene chiesto a un gruppo di persone dai 16 anni in giù di disegnare uno scienziato, la maggior parte di essi disegnerà un uomo. Se consideriamo gli iscritti alle facoltà STEM, le studentesse rappresentano il 37% contro il 63% degli uomini. Dall’indagine statistica del Miur emerge che il risultato degli iscritti in ingegneria sia tra i peggiori in tema di Gender Gap ma il trend è in miglioramento, infatti le ragazze iscritte ai gruppi di Ingegneria sono aumentate ad una velocità maggiore rispetto a quella dei ragazzi passando dal 20,9% del 20092010 al 24,1% del 20182019. Il cambiamento si è innescato e magari potremmo seguire il modello islandese che è al primo posto per una forte protezione sui diritti delle donne. Hanno imposto 3 leggi: parità di genere a livello contributivo (Act on equality and equal rights); quote rosa pari almeno al 40%; congedo parentale anche per gli uomini. Il cammino per realizzare l’obiettivo n. 5 dell’Agenda 2030 e raggiungere la parità di genere è ancora lungo ma forse tocca proprio a noi nuove generazioni cambiare il futuro: WE HAVE A VOICE!