GIANLUCA TINFENA
Cronaca

Stefano Mei, da sempre una passione viscerale "Quando ho vinto l’oro, lo Spezia andava in C1"

Campione e tifoso: "Il 1986, con gli Europei di atletica a Stoccarda, è stato un anno per me particolarmente felice. Come atleta e supporter"

di Gianluca TInfena

E’ stato campione europeo nei 10mila metri (nella foto), uomo simbolo dell’atletica italiana per decenni e ora candidato alla presidenza della Fidal, ma sempre orgogliosamente spezzino e tifosissimo dello Spezia. L’ospite della colazione di questa settimana è Stefano Mei, un uomo di sport a tutto tondo che vive la sua passione per lo Spezia in modo davvero viscerale.

Quando è nato il tuo amore per lo Spezia?

"La mia prima partita in assoluto è stato un derby al Picco contro il Genoa. Mi ricordo ancora la data, era il 10 gennaio 1971 e giocavamo in serie C. Perdemmo 1-0 con gol rossoblù di Cini, era lo Spezia del presidente Mordenti con in campo Grassi, Motto e Spanio. Fu la mia prima partita allo stadio con mio padre, ma qualche anno dopo, dal 1977 in poi il mio rapporto con i giocatori dello Spezia è stato quotidiano".

In che senso?

"Io mi allenavo nella pista di atletica del Montagna e lo Spezia si allenava proprio lì. Quindi la mia vita professionale di quegli anni è stata legata indissolubilmente allo Spezia. Per questo ho creato rapporti di amicizia con molti ragazzi che giocavano nello Spezia di quegli anni. Molti di loro sono diventati miei grandi tifosi nelle mie competizioni di atletica in giro per il mondo e io sono sempre stato tifosissimo delle aquile anche nei momenti più bui".

C’è una partita dello Spezia che ricordi con particolare affetto legata a un tuo momento di vita personale o professionale?

"Era il 1986 un anno indimenticabile per me perché è stato l’anno dei campionati europei di atletica a Stoccarda in Germania dove conquistai l’argento nei 5mila piani e soprattutto l’oro nei 10mila metri. Un anno particolarmente felice per me da atleta ma anche da tifoso, infatti esattamente due mesi prima ho festeggiato al Picco quella fantastica promozione dalla C2 alla C1 dello Spezia di Carpanesi con un gruppo di giocatori straordinario senza una società alle spalle. Quindi ti dico quel Spezia-Pistoiese 2-2 che ci riportò in C1 contro ogni pronostico. Un’altra partita che ricordo con particolare trasporto è Spezia-Pisa 3-0 del 2000, non la vidi allo stadio ma la ricordo perché ero a Sidney come commentatore Rai delle Olimpiadi. Insieme a Paolo Paganini alle 5 del mattino andammo negli studi broadcast della Rai per guardarla insieme. Da tifosi sfegatati non potevamo perderci un derby del genere".

C’è un giocatore dello Spezia in particolare con il quale si è creato un rapporto di amicizia che è durato nel tempo?

"Assolutamente si, ce ne sono alcuni ma ne dico uno su tutti: Luciano Spalletti. E’ stato il simbolo dello Spezia di quegli anni e ha meritato nel tempo con grande costanza di diventare un grande allenatore. Con lui ho una bella amicizia che abbiamo coltivato nel tempo. Sia io che lui abbiamo fatto un percorso professionale di livello nazionale ma quando ci vediamo è sempre bello ripercorrere i ricordi di quegli anni quando eravamo atleti e ci allenavamo al Montagna a pochi metri di distanza".

A proposito di atleti, dello Spezia di oggi c’è un giocatore che potrebbe fare bene anche in una disciplina di atletica?

"Per fare il mezzofondo ci vuole fisico e potenza e in questo il più portato è Pobega, davvero un centrocampista completo fisicamente che sta emergendo con merito anche in serie A. Per la costanza di corsa un altro che potrebbe essere bravo nei 400metri è Salva Ferrer. Ma il valore aggiunto di questa squadra è mister Italiano, per ottenere risultati in ogni sport è fondamentale la mentalità e lui ha una dote straordinaria nel tenere tutto il gruppo pronto a dare il massimo. L’emblema è lo spezzino Simone Bastoni, doveva partire l’ultimo giorno di mercato e ora è tra i migliori terzini sinistri della serie A".

Sei stato dirigente dello Spezia sia con la presidenza di Mastropasqua che recentemente membro del cda con la proprietà Volpi e conosci bene la società sotto molti aspetti. Dove può arrivare questo Spezia?

"Da sportivo e tifoso sono grato a Volpi per quello che ha fatto e devo confessarti che più volte negli ambienti Coni ho ricevuto complimenti per le capacità e la correttezza dimostrata dalla società in questi 12 anni di gestione. Voglio andare oltre il consentito, ma questa squadra può stupire come il Foggia di Zeman di Signori, Rambaudi e Baiano neopromossa in A nel 1991. Mister Italiano ha dimostrato che le sue squadre migliorano nel rendimento alla distanza. Questo Spezia non deve porsi limiti".