FRANCO ANTOLA
Cronaca

Spiagge, confermate le linee guida del 2020 Ma resta la "coltellata" dei canoni alle stelle

Governo intenzionato a ribadire l’aumento a 2.500 euro. Scajola: "Tante realtà economiche rischiano di essere messe in ginocchio"

di Franco Antola

La Spezia

Luci e ombre sulla stagione balneare. Le luci sono legate alla sostanziale conferma delle linee guida dell’anno scorso, con in più l’ampliamento dei déhors in area demaniale: dà lì si ripartirà per dare più ossigeno ad un’attività che potrà offrire un significativo contributo alla ripartenza del turismo. Tema su cui, in ogni caso, l’ultima parola spetterà al Governo, come per l’effettiva ripartenza del 15 maggio. Le ombre riguardano invece la conferma dell’aumento del canone minimo demaniale a 2.500 euro dai 300 attuali, una revisione da cui il Governo non appare intenzionato a recedere. Una prospettiva "né bella né giusta" l’ha definita ieri il coordinatore del tavolo interregionale sul demanio e assessore all’urbanistica della Regione Marco Scajola, che ha parlato di "coltellata" alle tante realtà che "rischiano di essere messe in ginocchio".

Valutazioni che Scajola ha espresso al termine del confronto tra le Regioni dedicato proprio ai protocolli per la prossima estate e prima del faccia a faccia con le organizzazioni di categoria, a cui ha poi riferito l’esito dell’incontro del mattino. La speranza è che il Governo raccolga il grido d’allarme e sospenda la stangata, così come è stato chiesto al ministro Garavaglia, col quale l’assessore regionale avrà un incontro la settimana prossima. Il nodo è anche quello dell’applicazione della legge 145 sulla proroga delle concessioni. "Fino ad ora non abbiamo avuto alcuna risposta da parte del Governo e questo è molto grave – dice Scajola –, perché vorrebbe dire che l’Ue avrebbe tutti i diritti a intraprendere un percorso disciplinare contro il nostro Paese". "Come Regioni – ha aggiunto parlando con La Nazione – ci si siamo orientati su una linea comune, ora serve un confronto col Governo a cui chiediamo un tavolo permanente sul tema Bolkestein".

Dall’incontro di ieri è emerso invece l’orientamento a mantenere lo status quo in materia di regole per la fruizione delle spiagge. "Si sta lavorando giusto a qualche accorgimento tecnico – spiega l’assessore - Le Regioni, l’anno scorso, proposero linee guida recepite dal governo che hanno funzionato: la scorsa estate non c’è stata una spiaggia chiusa per problemi covid. Dopodomani ci confronteremo anche con Anci". L’altro aspetto positivo, stabilimenti a parte, è l’impegno a permettere che anche sul Demanio ci possa essere un ampliamento delle attività commerciali, tavolini e sedie ad esempio, per dare maggior respiro dopo mesi difficili. Scajola ha fatto sapere che venerdì porterà in giunta una delibera per dare la possibilità ai Comuni di ampliare gli spazi demaniali per bar e ristoranti. Saranno poi i Comuni a valutare in base ai propri spazi e alla logistica cittadina.

Le applicazioni per le prenotazioni potranno avere ancora un futuro? "L’anno scorso il tema si pose per le spiagge in concessione – risponde Scajola – rispetto alle quali non si pone alcun obbligo, in alcuni casi hanno funzionato, ma il problema rientra nell’autonomia dei singoli concessionari, così come per le spiagge è una scelta che rimane in capo ai Comuni". Giudicato positivo dalle associazioni dei balneatori, come Fiba Confesercenti per bocca del presidente regionale Gianmarco Oneglio, l’accoglimento delle richieste per la conferma dei 10 metri quadrati di area di ombreggio per ciascun ombrellone, che hanno evitato ulteriori disposizioni restrittive che avrebbero reso praticamente impossibile la riapertura delle spiagge. Accolta favorevolmente anche la proroga dal 1° al 15 giugno dell’ultima data utile per l’apertura dell’attività, che garantisce due settimane di tempo in più a chi non fosse pronto per l’inizio del mese, e la possibilità di invertire le aree di ombreggio con quelle di déhors a seconda delle esigenze: un accorgimento che permetterà di coniugare il necessario rispetto delle misure di distanziamento sociale con l’esigenza di poter accogliere, in sicurezza, un numero di clienti sufficiente a giustificare l’attività. Dall’incontro di ieri è arrivato infine un chiarimento sulla disciplina dell’asporto: "Le linee guida – spiega Oneglio – consentiranno, anche in eventuale regime di zona arancione, di consumare cibi e bevande acquistati al bar anche presso il proprio lettino o ombrellone: in questo modo si evitano vuoti normativi che avrebbero esposto gestori e clienti al rischio di multe, anche salate".