
Il Premio Porto Venere Donna arriva alla sua ventiseiesima edizione: il riconoscimento è stato assegnato alla direttrice d’orchestra Speranza Scappucci, per la sua grande capacità, per essersi distinta con una brillante carriera e la professionalità dimostrata nei più famosi teatri di tutto il mondo. Il cattivo tempo dei giorni scorsi, che ha completamente abbattuto il palcoscenico e le infrastrutture del teatro all’aperto, ha impedito di celebrare il Premio nel borgo di Portovenere, sotto la chiesa di San Pietro come da tradizione, la premiazione si è quindi tenuta alla Sala Dante. Durante la serata il Maestro Speranza Scappucci è stata intervistata dal giornalista e critico musicale Gregorio Moppi e il dialogo è stato alternato dagli spettacoli di canto, musica, danza e recitazione che hanno visto protagonisti ragazze e ragazzi che studiano queste discipline, coordinati dal direttore artistico Oreste Valente. Ad aprire la cerimonia sono stati il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini che ha portato i saluti istituzionali e ha ribadito l’importanza del Premio Porto Venere Donna nel sensibilizzare sul tema del rispetto nei confronti delle donne e nel riconoscere a professioniste come Speranza Scappucci grandi capacità professionali. La spiegazione sulle motivazioni della scelta è stata data dalla presidente della Consulta provinciale Femminile della Spezia Maria Cristina Failla, che ha sottolineato quanto il premio abbia avuto e continui ad avere un grande significato nel procedere verso la parità tra uomini e donne e nel superamento degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della personalità della donna e la sua partecipazione attiva alla società. La serata è stata un’occasione per conoscere meglio la carriera della protagonista, per riflettere sul tema del rispetto verso le donne e per raccontare i cambiamenti che sono in corso per le nuove generazioni. Speranza Scappucci ha colto l’occasione per parlare della necessità di diffondere la conoscenza della musica, in particolare dell’Opera al grande pubblico: "Dalla mia esperienza nel programma La Gioia della Musica con Corrado Augias ho constato che la musica debba essere per tutti, andrebbe imparata fin dall’asilo: studiamo la storia dell’arte, la storia della filosofia, perché non studiare la storia della musica? Esporre i bambini alla musica, significa esporli alle emozioni, non dovrebbe essere qualcosa di speciale, bisogna lavorare su questo, credo che le puntate andate in onda sulla Rai siano state un meraviglioso inizio in questa direzione." Il canto, il suono, il teatro, la danza diventano strumenti fondamentali per veicolare messaggi forti, dalla parità di genere all’interesse per la cultura e l’apprendimento degli strumenti, la premiazione è stata una serata dedicata alla consapevolezza e alla bellezza.
Ginevra Masciullo