
Chiamate indesiderate sul cellulare: come fare per bloccarle
La Spezia, 5 ottobre 2020 - Insistente e asfissiante sì, come sanno essere tanti ex alla fine di una storia d’amore, ma senza mai travalicare certi limiti. Insomma, quella valanga di telefonate fatte all’ex fidanzato altro non erano che il tentativo (magari un po’ sopra le righe) di riallacciare la relazione. Nulla di più, soprattutto non un comportamento da codice penale. Si chiude con l’assoluzione in appello, la vicenda di una 36enne residente nel territorio di Aulla accusata di stalking da un 50enne spezzino con cui aveva avuto una relazione, poi interrotta quando l’uomo ha deciso di tornare con la moglie. Fatti per i quali in primo grado in tribunale a Spezia la donna era stata condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione Spezia: davanti al giudice monocratico la vittima aveva lamentato un "grave stato di ansia e paura" legato al comportamento della donna che lo aveva tormentato per mesi con sms, telefonate, pedinamenti e aggressioni verbali. In particolare erano stati calcolati circa 600 contatti telefonici al mese nel’arco di 7 mesi.
Non solo: la 36enne avrebbe inviato mail ed sms di tono "ingiurioso e minaccioso" anche nei confronti della moglie e del figlio della vittima. Nell’elenco delle accuse anche una telefonata nel cuore della notte fatta dall’imputata alla madre del’ex e un... wurstel con all’interno non meglio precisate patiglie di colore blu, lanciato al cane dentro al giardino. Il quadro probatorio che ha portato alla condanna in primo grado, è stato del tutto ribaltato nel giudizio di appello a Genova dove la donna era difesa dall’avvocato Federico Fiore di Spezia: i giudici hanno assolto la 36enne lunigianese (ma originaria di Spezia) con formula piena ‘perché il fatto non sussiste’. Non sono stati dimostrati i presunti stati di ansia denunciati dalla vittima a seguito del comportamento dell’ex fidanzata: quella serie di messaggi e telefonate altro non era che un tentativo di rimettere in piedi una storia cui la donna teneva molto.
Claudio Masseglia