
Pagamento in contanti
La Spezia, 4 settembre 2014 - Potrebbe essere la punta di un iceberg. La storia della truffa col finanziamento-bluff per l’acquisto dei mobili della cucina che abbiamo raccontato ieri è destinata a non rimanere isolata. Dopo la notizia della querela presentata ai carabinieri, trapela della Procura che già prima la squadra di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza aveva istruito un fascicolo analogo, sempre con riferimento allo stesso negozio di arredamento che, nel frattempo, ha chiuso di battenti. Una ’parabola’ discendente, quella dell’esercizio commerciale, che costituisce lo specchio della crisi di liquidità attraversata dall’esercizio e che ’spiegherebbe’ la gabola dei finanziamenti-bis colpo il pagamento in contanti delle cucine: una prassi nella quale, secondo gli inquirenti, potrebbbero essere incappati altri clienti rispetto ai due che hanno fatto denuncia. Storie fotocopia quelle, per ora, agli atti. Partono dall’apprezzamento dei clienti per le cucine esposte nell’esercizio che, una volta, si affacciava su via Lunigiana. Belle e di qualita, furono pagate in contanti: in un caso 17mila euro, nell’altro 12mila, trasporto e montaggi compresi. Accadde in primavera. Poi la sorpresa: la notifica dell’avviso di pagamento della prima rata dell’acquisto a fronte del «finanziamento» attivato con una finanziaria. I clienti sono caduti dalle nuvole. Pensavano si trattasse di un errore commesso dalla venditrice; invece, indagando, hanno visto con i loro occhi i moduli con la richiesta di finanziamento e le loro firme in calce. False ovviamente. Le mosse successive non si sono fatte attendere: hanno sporto querela per truffa nei confronti della titolare dell’esercizio commerciale presso il quale avevano acquistato la cucina: M.A. di 55 anni. Ovviamente la cliente non ha effettuato alcun versamento nei conti della finanziaria [...].
In edicola con La Nazione di oggi il servizio completo