MARCO MAGI
Cronaca

Sfratti, boom di richieste. Tante famiglie in difficoltà: "Nessun aiuto, solo tagli"

L’allarme sui dati lanciato del segretario regionale del Sunia Franco Bravo: "Situazione precipitata negli ultimi 2 anni. E senza ’Reddito’ andrà peggio"

Una protesta contro gli sfratti (foto repertorio Ansa)

La Spezia, 8 ottobre 2023 – Le richieste di esecuzione di sfratto a Spezia sono passate da 73 a 357 in soli due anni. I dati del Ministero sono chiari e confermano le più nefaste previsioni. A sottolinearlo è Franco Bravo, segretario generale regionale Sunia e commissario straordinario della sezione spezzina. Il primo numero è datato 2020 e sono le richieste presentate agli ufficiali giudiziari, con 22 sfratti eseguiti. Nel 2021 a fronte di 178 richieste, 54 esecuzioni; poi lo sconcertante dato del 2022, quei 357, con un aumento del 100% rispetto all’anno precedente, mentre gli sfratti eseguiti sono 170, cresciuti di circa il 300% rispetto al 2021. "Come avevamo denunciato, negli ultimi due anni – afferma Bravo – la situazione è precipitata. Questa situazione è frutto dell’assenza di politiche di sostegno alla locazione e allo stato di abbandono in cui sono state lasciate le famiglie dal 2020. La pandemia e le catastrofi socio-economiche che si sono succedute sono state ignorate dai Governi di questi anni, con la colpevole aggravante della cancellazione del Fondo di sostegno all’affitto e per morosità incolpevole".

Serve un confronto su come far fronte allo stato di emergenza che interessa centinaia di famiglie. "E il il 2023 sarà peggio, perché si vedranno gli effetti anche dell’eliminazione dei sussidi tra cui il Reddito di cittadinanza. Non serve solo il ripristino dei Fondi tagliati, ma serve un rifinanziamento almeno tre volte superiore a quello del 2022". Bravo si sofferma anche sulla necessità di un nuovo Piano casa, capace di rispondere ad una domanda che chiede affitti sostenibili e che nella nostra provincia riguarda almeno 3.000 famiglie, di cui 2.000 a Spezia. Il bando appena concluso registra oltre 2.000 domande. "Statisticamente, Arte riesce ad assegnare mediamente dalle 60 alle 80 case l’anno, questo significa che ci vorranno oltre 25 anni per dare un alloggio a chi ha presentato domanda. Tutto questo nonostante ci siano circa 350 alloggi popolari sfitti in attesa di finanziamenti per una loro ristrutturazione e successiva assegnazione. Chiediamo al Prefetto di convocare le organizzazioni sindacali degli inquilini, proprietà edilizia, Arte e Comune per affrontare questa situazione".