
I fratelli Giuseppe ‘Beppe’
La Spezia, 23 aprile 2020 - «Sperimentando le consegne gratis a domicilio abbiamo iniziato a riflettere sulla possibilità di continuare a proporre il servizio, per noi completamente nuovo, anche dopo l’emergenza. Presumibilmente nei giorni feriali, quando potremo gestire meglio gli ordini". A parlare è Jacopo Galanti , socio del ristorante ‘Senzalisca’ insieme a Emanuele Giaume e Fabio Bortoletto. Oltre al trio molti altri ristoratori spezzini, adesso costretti a lavorare unicamente con il food delivery, si sono dovuti reinventare per restare aperti, mantenendo un contatto con i clienti di sempre e il resto della comunità locale. "Il modo di lavorare è totalmente diverso – dice Galanti – ma devo dire che, durante le recenti feste pasquali, i risultati non sono tardati ad arrivare, sia in termini di apprezzamento che di prenotazioni".
Le parole d’ordine, al tempo dello smart working e in generale delle rivoluzioni lavorative digitali portate dal virus, rimangono le stesse: cortesia e qualità. Un altro esempio di resilienza arriva dalla ‘Locanda Alinò’. A parlare è Giuseppe Di Cristo , uno dei titolari insieme al fratello Ciro. "Sono due settimane che ci adoperiamo per le consegne a domicilio gratuite – racconta –. Non abbiamo iniziato subito perché, non essendo organizzati per quel genere di attività, avevamo un po’ di timore. A ‘smuoverci’ è stato il desiderio di offrire un minimo di servizio ai nostri clienti". La ‘Locanda Alinò’ tiene accese le luci, continuando a cucinare e proporre il suo menu più classico in orario serale. Il contatto con i clienti è garantito, sia attraverso la loro pagina Facebook che via telefono.
Un’altra realtà è quella della nota ‘Bella Napoli’. "Le consegne le facciamo da trent’anni – ricorda il titolare, Alfonso Naclerio –. Abbiamo un’app tutta nostra, siamo su JustEat e i nostri clienti ci chiamano al telefono. In questo periodo, rispetto al solito, gli ordini sono un po’ calati. Prima non c’era concorrenza, mentre ora le attività si sono giustamente attrezzate per evitare la chiusura". La ‘Bella Napoli’, così come il ‘Senzalisca’ e la ‘Locanda Alinò’, sono già all’opera per stilare un menu ad hoc per il 25 aprile e il 1° maggio.
Come loro Emanuele Posati del ristorante ‘Le Aquile’. "Stiamo finendo di elaborare una proposta a costo fisso comprensiva di lasagne ai frutti di mare, muscoli ripieni e frittura. Per la consegna a domicilio niente spese aggiuntive" espone la sua idea. Ma il sogno condiviso è tornare a girare per i tavoli di sala al più presto. "Non vedo l’ora di ospitare nuovamente la gente dentro al locale – conclude –. In questi ultimi giorni mi sono impegnato a capire come dovrò disporre i tavoli per mantenere le giuste distanze. Dovrà entrare meno gente, ma almeno si potrà dire di essere ripartiti".
Giulia Tonelli © RIPRODUZIONE RISERVATA