ILARIA VALLERINI
Cronaca

Seafuture, appello della Cgil: "Non sia palco per oppressori"

Il sindacato si unisce al coro dei contrari alla partecipazione di Israele. "Serve un filtro"

Il sindacato si unisce al coro dei contrari alla partecipazione di Israele. "Serve un filtro"

Il sindacato si unisce al coro dei contrari alla partecipazione di Israele. "Serve un filtro"

"Esprimiamo forte preoccupazione e contrarietà per la partecipazione alla Sea Future 2025 delle marine militari di paesi dittatoriali o che si rendono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale, come nel caso di Israele". E’ con queste parole che la Cgil spezzina annuncia una presa di posizione finora inedita, unendosi al coro di voci critiche su una delle principali fiere internazionale dedicate all’economia del mare, giunta alla nona edizione, che si terrà dal 29 settembre al 2 ottobre all’Arsenale marittimo della Spezia. Un evento, lo ricordiamo, organizzato da Italian Blue Growth in collaborazione con la Marina militare e sotto l’alto patrocinio e con il supporto del ministero della Difesa.

"Non possiamo accettare – dichiara il segretario generale della Cgil spezzina, Luca Comiti (nella foto) – che La Spezia diventi vetrina e palcoscenico per regimi che calpestano quotidianamente i diritti umani e il diritto internazionale. La nostra città non può ospitare senza alcun filtro realtà che portano avanti politiche di oppressione, guerra e violenza contro civili inermi. Occorre avere il coraggio di porre dei limiti chiari, distinguendo tra cooperazione tecnologica e commerciale legittima e la complicità con chi si rende responsabile di repressione e massacri". La Cgil ribadisce altresì l’importanza di promuovere "un’economia legata al mare che guardi alla sostenibilità, alla ricerca, all’innovazione civile, e non alle logiche belliche e di dominio". E conferma, inoltre, il proprio impegno "a fianco del movimento per la pace, locale e nazionale, per una città e un Paese che scelgano la pace ed il rispetto dei diritti umani".

L’appello del sindacato è quello di "una posizione chiara e coerente da parte delle istituzioni locali: dal Comune alla Provincia fino alla Regione Liguria". "La Spezia non può e non deve accogliere delegazioni militari di Paesi che praticano la dittatura, la repressione e la guerra contro i civili", conclude il segretario generale della Comiti.

Ilaria Vallerini