
Una delle tre sezioni della scuola dell’infanzia di Strà (appartenente al complesso scolastico ISA1), a far data dall’inizio del prossimo anno scolastico, dovrebbe sparite. Il nodo è quello del calo delle iscrizioni ma il motivo della flessione sarebbe il venire meno del servizio comunale di Scuolabus. "Già è stato ridimensionato rispetto agli anni passati, la prospettiva è quella di eliminarlo del tutto. Di qui la necessità dei genitori di riprogrammare le prospettive di vita e, in caso di impossibilità a curare i trasferimenti da casa a Strà, guardare altrove" dice la portavoce dei genitori Joanna Secchi informando che, insieme ad altri genitori, ha interessato alla questione l’assessore ai trasporti Lorenzo Brogi: "E’ stato un incontro positivo. Siamo in attesa di sviluppi; speriamo..." dice. Intanto da alcuni giorni sulla scrivania del dirigente scolastico provinciale Roberto Peccenini, del dirigente di Isa 1 Tiziano Lucchini e del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini c’è la lettera-sos dei genitori. E’ toccante e ficcante allo stesso tempo, andando ben al di là del tema del disagio arrecato alle famiglie, ponendo la crescita dei bambini, e il loro benessere psicologico, al primo posto.
"Chiudere una sezione su tre in una scuola di quartiere e di periferia come la nostra vuol dire aprire una profonda ferita nel tessuto sociale di quel quartiere e a cascata di tutto l’indotto scolastico". Le ragioni sono presto dette: "La scuola di Strà non è solo un’eccellenza nel panorama scolastico per aule spaziose e luminose, ubicazione collinare, ampi spazi all’aperto che ne caratterizzano il programma didattico da un punto di vista della motricità e della sensorialità dei bambini, ma è caratterizzata da una particolare attenzione all’accoglienza, all’inclusione dei bambini disabili o con varie problematiche proprio perché funge da bacino didattico di raccolta per la struttura Casa del Fanciullo I Bimbi di Padre Dionisio - Comunità Madre-Bambino; questi bambini sono infatti caratterizzati da difficoltà di vario stampo che in questa scuola trovano particolare soddisfazione ed attenzione".
La prospettiva temuta è quella della frantumazione del progetto educativo, dello stress indotto dalla separazione. "Le emozioni e sentimenti dei piccoli non sono stati neppure presi in considerazione. Abbiamo passato gli ultimi due anni delle nostre vite a distanziarci, a separarci, a non toccarci per poi ritrovare un briciolo di normalità, non senza fatica, alcuni bimbi per ritrovare un certo equilibrio hanno dovuto intraprendere un lungo percorso di collaborazione tra psicoterapeuti ed insegnanti, ed oggi si sfocia nelle decisione di creare, ancora una volta ed in un ambiente che per sue natura non lo aveva, delle classi sovraffollate...quando ci dicevano che il Covid ci avrebbe reso migliori nonostante tutta la sofferenza, ecco questa decisione va esattamente e precisamente in contro a tali buoni propositi". E ancora: "I bambini perderanno entrambe le insegnanti della classe, i loro più grandi riferimenti che solo dopo tanto tantissimo lavoro fatto da ambo le parti hanno portato ad instaurare un rapporto di affetto e soprattutto di fiducia. A tutto ciò si aggiungerà l’inevitabile distacco dei piccoli, smembrati tra le 2 classi “pollaio” generando inevitabili vissuti di perdita". I genitori ricordano che la "dimensione amicale è molto importante dalla prima infanzia in quanto l’essere umano non è un individuo solitario ma ha un forte bisogno di appartenenza che lo spinge a ricercare delle interazioni personali durature con altre persone".
Corrado Ricci