"Scuola, basta quarantene". Appello on line dei genitori

Sulla piattaforma Change.it la petizione promossa nel quartiere del Favaro: "Cambiare l’attuale normativa: penalizza troppo didattica e famiglie"

L’emergenza sanitaria crea difficoltà alla scuola (foto d’archivio)

L’emergenza sanitaria crea difficoltà alla scuola (foto d’archivio)

La Spezia, 16 gennaio 2022 - La scuola? Sta diventando una quarantena continua, con le limitazioni che finiscono col penalizzare la didattica e le famiglie. Una situazione difficile che ha spinto un gruppo di genitori di alcuni bambini frequentanti la scuola primaria del Favaro a presentare una petizione, indirizzata al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. L’istanza popolare, avviata sulla piattaforma Change.org e intitolata "Basta quarantene! Questa non è scuola in presenza", chiede l’attivazione della "didattica a distanza fino a che il livello dei contagi non permetta un rientro a scuola davvero in sicurezza o l’abolizione del tracciamento così come viene fatto ora e della quarantena per bambini sani". Una presa di posizione che arriva a seguito dell’esperienza che stanno vivendo le famiglie. "Al rientro dalle vacanze di Natale, dopo un solo giorno di scuola, la classe dei nostri figli è stata messa in quarantena per tre casi di positività al covid. Avevamo finito l’anno con una quarantena, iniziata il 15 dicembre, e così ora la riniziamo – dicono i genitori che hanno lanciato la petizione – Questo sistema di gestione scolastica è a nostro avviso fallimentare e negativo per l’istruzione e la sfera sociale e psicologica dei nostri figli: la scuola procede a singhiozzo tra giorni in presenza, tamponi al giorno zero, seguiti da dad e dal tampone al giorno cinque e ancora dad.

E questo nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, come nel nostro caso, la classe va in quarantena con dad per dieci giorni". Secondo i genitori, "con la classe in quarantena i bambini non solo fanno la dad e non sono in presenza, ma non possono uscire, né vedere nessuno al di fuori del nucleo familiare. I genitori si trovano impossibilitati a gestire i bambini con l’aiuto di nonni o persone esterne e questo pesa sul lavoro di ognuno di noi".

Un sistema, dunque, che secondo le famiglie andrebbe modificato, perché "obbliga noi genitori a mettere sul piatto della bilancia l’istruzione dei nostri figli, la salute dei nostri genitori e il nostro lavoro, e scegliere quale sia la rinuncia da fare. Questo è inaccettabile: il governo non può scaricare sulle nostre spalle queste decisioni, ma dovrebbe farsene carico perché la scuola è un diritto per i nostri bambini, ma è anche un servizio essenziale, che deve essere garantito e al momento non è così". Ieri alle 13,30 erano 50 le firme raccolta in calce alla petizione con l’indicazione dichiarata di arrivare, per il momento, a 100.

mat.mar.