MARCO MAGI
Cronaca

Scolpire la memoria. Una statua-monumento ai carabinieri caduti

L’inaugurazione dell’opera di Stefanacci venerdì alle 11 in piazza Fregosi "Da sempre devoto alla Benemerita, colonna del Paese, e a Santa Sofia" .

Scolpire la memoria. Una statua-monumento ai carabinieri caduti
Scolpire la memoria. Una statua-monumento ai carabinieri caduti

Inaugura venerdì, in piazza Fregosi, il monumento ai caduti dell’Arma dei carabinieri. All’evento, previsto per le 11, parteciperanno il comandante provinciale, colonnello Matteo Gabelloni, il sindaco Pierluigi Peracchini e il presidente dell’Associazione nazionale carabinieri Sergio Romanelli. A realizzare la scultura è Rolando Stefanacci, classe 1931.

Ma cosa spinge quest’uomo di quasi 93 anni, a mettersi all’opera con scalpelli, martelli e altri utensili? Sicuramente il suo io composito e la sua energia e la sua fede inscalfibile in madre natura. Lui da Prato, da Vaiano per la precisione, dove ha svolto la sua attività imprenditoriale nel settore della tessitura, ha sempre coltivato intimamente l’arte, con una ricerca dove l’uomo si interseca con l’energia del mondo e la grande madre, rappresentata da Santa Sofia. Uno scultore che ha scelto la via alchemica per interpretare le sue opere. Rolando ha passato anni in Egitto, ha studiato la simbologia di ogni religione e la storia della Terra, e con la sua ’semplicità di uomo di foresta’ come si definisce oggi, riesce ancora a stupire. Da sempre, poi, la sua fedeltà alla Benemerita ("una delle colonne del nostro Paese", dice), e da sempre devoto a Santa Sofia. "Secondo la tradizione Sofia era madre di tre figlie, chiamate Pistis, Elpis, Agape – aggiunge –. Traducendo in italiano questi nomi di origine greca, si può dire che la madre si chiamasse Sapienza e le figlie si chiamassero Fede, Speranza e Carità". Una ricerca interiore della sapienza che le nuove generazioni possono intraprendere dalle parole di un grande vecchio. Le opere di Rolando sono in tutto il mondo, tra qualche giorno anche in piazza Fregosi alla Spezia, con i simboli eterni del bene contro il male, uniti a quelli dell’Arma dei carabinieri. La piazza inaugurata il 14 aprile 2010, e intitolata a Enzo Fregosi, sottotenente dei carabinieri deceduto il 12 novembre 2003 nella strage di Nassiriya, sarà da venerdì completata con elementi dove si sottolinea la forza del sacrificio come nel caso di Fregosi, contro il male che alberga ovunque.

Enzo Fregosi era nato alla Spezia il 26 giugno del 1947. Aveva iniziato la sua carriera nell’Arma prestando servizio alla territoriale per poi passare al battaglione carabinieri paracadutisti Tuscania allora aggregato alla brigata paracadutisti Folgore. Negli anni Settanta fu uno dei fondatori e poi comandante del Gruppo Intervento Speciale (Gis), in seguito divenne comandante del Nucleo anti-sofisticazione (Nas) di Livorno. Nel 2003 partecipa con il grado di maresciallo luogotenente all’operazione Antica Babilonia in Iraq e a pochi giorni dal rientro in Italia, il 12 novembre, è rimasto vittima di quella terribile tragedia. Dopo l’attentato è stato promosso sottotenente e decorato con la croce d’onore alla memoria.