Canali e torrenti sotto la lente per indiduare scarichi abusivi. Il Comune della Spezia avvia un piano di analisi e monitoraggio per prevenire sversamenti abusivi nei corsi che attraversano la città. Sedici, quelli destinati a essere analizzati dalla Aequalab, società di Luni cui Palazzo civico ha affidato il compito di effettuare nei prossimi mesi sessantaquattro campionamenti e analisi dei parametri markers potenziali indicatori di scarichi di origine domestica, come azoto ammoniacale, tensioattivi totali ed Escherichia coli. Nel mirino, i torrenti e i canali presenti nei quartieri di Rebocco, Chiappa, Fabiano, Canaletto e Fossamastra. Le acque del nuovo e del vecchio Dorgia, fosso Cappelletto, così come il fosso di Ligurzano e il fosso Borzonasca, il fosso di Fabiano e di Porziano, il fosso Pagliari e il canale Fossamastra, saranno setacciate alla ricerca di indicatori che possano segnalare la presenza di inquinamento, primo step di una verifica mirata a stanare e punire chi scarica illegalmente, e dunque a migliorare la qualità delle acque che sfociano nel golfo spezzino. "Nel corso degli anni si sono susseguite diverse segnalazioni inerenti lo sversamento di liquami di origine domestico nei corpi idrici superficiali del territorio comunale – si legge nella determina con cui Palazzo civico ha commissionato le verifiche – l’amministrazione comunale si è posta come obiettivo la regolarizzazione degli scarichi civili attraverso l’esecuzione degli allacci alla pubblica fognatura comunale, nonché, dove ciò non sia possibile, l’adeguamento degli impianti di trattamento con il rilascio di titolo autorizzativo comunale". Una verifica legata a doppio filo con gli obiettivi della Carta di Partenariato del Santuario Pelagos, che mira al risanamento delle acque del golfo tramite l’azzeramento degli scarichi fognari immessi abusivamente nei fossi e nei canali del sistema idrico cittadino.
Matteo Marcello