Rsa Mazzini, prove di rilancio. Protocollo tra Comune e Asl. Cgil: "Troppo tempo perso"

Una commissione valuterà il recupero dell’edificio o la realizzione di un nuovo fabbricato. Peracchini: "Sarà presa ogni azione per garantire la continuità di servizi così importanti".

Rsa Mazzini, prove di rilancio. Protocollo tra Comune e Asl. Cgil: "Troppo tempo perso"
Rsa Mazzini, prove di rilancio. Protocollo tra Comune e Asl. Cgil: "Troppo tempo perso"

L’edificio che ospita la Rsa Mazzini non sarà venduto: una commissione tecnica composta da rappresentanti di Comune e Asl5 avrà il compito di individuare e quantificare gli investimenti per la riqualificazione dell’immobile al fine di adeguarlo alle normative e garantire lo svolgimento di servizi di residenzialità temporanea e permanente a favore degli anziani. Arriva l’auspicata svolta sulla vicenda della principale residenza per anziani della città, chiusa da quasi due anni per problemi strutturali. L’intenzione di Palazzo civico e dell’azienda sanitaria è quella di far ripartire i servizi e recuperare posti letto che oggi mancano inesorabilmente: a stabilire come e attraverso quali percorsi – nei mesi scorsi era stata paventata anche la demolizione e la ricostruzione dell’edificio – sarà una commissione, chiamata a operare nell’ambito di un protocollo ad hoc deliberato ieri dalla giunta comunale e che sarà firmato a giorni. Il protocollo definisce le azioni da seguire per il progetto "di valorizzazione e gestione dell’immobile e dei servizi", con il gruppo di lavoro che si occuperà di redigere il piano di fattibilità tecnica ed economica degli interventi e di quantificare gli investimenti "secondo i più alti standard previsti dalla normativa", come si legge nel protocollo, nel quale viene sottolineato soprattutto che l’analisi preliminare "potrà valutare l’alternativa tra la realizzazione di una nuova costruzione o il recupero di un edificio esistente, ovvero il riutilizzo di aree dismesse o urbanizzate o degradate, limitando ulteriore consumo di suolo". Oltre alla progettazione dei luoghi e della struttura, dovranno essere contemporane amente sviluppati gli atti e le progettazioni connesse ai servizi da svolgere all’interno degli spazi; il progetto dei servizi dovrà guidare la progettazione strutturale: oggi i servizi previsti sono quelli di residenzialità negli spazi di proprietà Asl5 e di residenzialità e semiresidenzialità negli spazi di proprietà del Comune, con lo studio che dovrà prevedere anche "complementarietà e sinergie con quanto oggi svolto presso la limitrofa struttura di via Anita Garibaldi". Da Palazzo civico viene espressa soddisfazione per l’avvio del protocollo, destinato a dare una risposta dopo anni di immobilismo. "L’amministrazione comunale – dice il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini – riconosce il valore della Rsa Mazzini ed intende portare avanti ogni azione possibile per trovare soluzioni che garantiscano la continuità di servizi così importanti e delicati per la comunità locale. Il protocollo stipulato tra Comune e Asl5 conferma la precisa volontà e l’intenzione che vengano forniti servizi adeguati ai nuovi e più moderni standard di sicurezza, consentendo condizioni dignitose per chi dovrà usufruirne in un contesto di cambiamenti come quello che stiamo vivendo e tenendo in considerazione l’aspetto sociale, occupazionale e di comunità che la Rsa Mazzini ha sempre rappresentato". "Questa fase del percorso – aggiunge l’assessore Giulio Guerri – porterà a un decisivo passo in avanti verso l’incremento dei posti letto a favore di persone anziane e disabili". Di diverso avviso Luca Comiti, segretario generale della Cgil spezzina, che esprime "forte preoccupazione per questa situazione che si trascina da troppo tempo. Al di là del protocollo, permane il problema atavico dei posti letto, con la nostra provincia ultima in Liguria per letti dedicati agli anziani e alla non autosufficienza. Il tavolo non ha spostato di una virgola il problema, sono ormai due anni che la struttura è chiusa: in questi anni sono stati spesi soldi e abbiamo perso 90 posti letto. Il gruppo di lavoro doveva essere costituito già qualche anno fa, perchè le criticità sul territorio sono davvero pesanti e la lista d’attesa è sempre più lunga".

Matteo Marcello