Rsa di Levanto, un anno di lavori. Giro di valzer per pazienti e addetti

Avanzato un piano di ricollocazione per i 20 ospiti e i 15 operatori. La Cisl: "Non sono pacchi postali" .

Rsa di Levanto, un anno di lavori. Giro di valzer per pazienti e addetti

Rsa di Levanto, un anno di lavori. Giro di valzer per pazienti e addetti

Dei 20 pazienti che erano ospitati nella Rsa di Levanto ne sono rimasti attualmente 11. La struttura del presidio ospedaliero di via Nostra Signora della Guardia, di cui la residenza sanitaria assistenziale occupa il secondo piano, necessita di una ristrutturazione per l’adeguamento antisismico. I lavori avranno una durata di circa un anno, al termine dei quali la Rsa sarà pronta per essere riaperta. "Il problema – dichiara Mirko Talamone della Fisascat Cisl – è la situazione che si viene a determinare in questi dodici mesi sia per i pazienti sia per i lavoratori".

Sette dei venti ospiti sono stati trasferiti in strutture della provincia e altri due sono stati ricollocati a Genova, dove rimarranno anche dopo il termine dei lavori. Il problema si pone per le altre undici persone ancora assistite all’interno della struttura. "Una parte di esse – continua Talamone – ha rifiutato il trasferimento a Genova. Sono soggetti fragili, è evidente che non possono essere trattati come dei pacchi postali. La Asl deve trovare una soluzione. Certamente non sarà possibile effettuare i lavori con i pazienti ricoverati dentro il presidio ospedaliero".

Il termine ultimo per sgombrare il nosocomio è fissato per il 15 aprile, quindi il tempo stringe. Ma a preoccupare il sindacato sono naturalmente anche le prospettive delle persone che operano all’interno della Rsa. "Sono dodici dipendenti di Coopselios – undici operatori socio-sanitari e un fisioterapista –, e tre addetti alle pulizie della cooperativa Maris. A loro è stato offerto il trasferimento in luoghi di lavoro come Venezia, Como o Reggio Emilia, una proposta che di fatto li trasformerà in disoccupati. Il trasferimento in città così lontane è giudicato irricevibile da lavoratrici spesso monoreddito e, posto in questa maniera, rende vana anche ogni possibilità di reinserimento determinato da una eventuale clausola sociale inserita nel bando di gara". Da qui l’appello alle istituzioni. "Ringraziamo il sindaco di Levanto Luca Del Bello per la sua vicinanza ma chiediamo anche alla Regione di dare un contributo per trovare una soluzione a questa drammatica situazione".

Vimal Carlo Gabbiani