
A poco meno di un anno dalla tragedia, il pm Elisa Loris – chiuse le indagini sviluppate dai vigili del fuoco – ha chiesto quattro rinvii a giudizio per la morte di Vivaldo Ceccanti, il pensionato di 77 anni deceduto la sera del 24 luglio 2020 nell’incendio che, innescato dalla sigaretta che fumava, è divampato al terzo piano della residenza sanitaria per anziani San Vincenzo di via Palmaria.
Chiamati a difendersi dall’imputazione di concorso in incendio e omicidio colposo sono il direttore della struttura Pierpaolo Rebecchi, il legale rappresentante della cooperativa capofila nella gestione della casa di riposo per anziani Giacomo Linari, l’infermiera Eleonora Bosoni e la operatrice socio sanitaria Claretta Vio che erano di turno la sera dell’incendio. A queste ultime è contestato di non essersi accorte per tempo del rogo, della sua localizzazione e di aver ritardato la richiesta di intervento dei Vigili del fuoco (8 minuti dopo l’attivazione dell’allarme che, in un primo momento, venne ritenuto non veritiero con tentativi di disattivazione dello stesso).
Ma al tempo stesso il pm Loris ritiene che un’infermiera a un’oss non fossero sufficienti a garantire il servizio ai 61 ospiti della struttura, alcuni con problemi psichici. Sul punto, con riferimento alle disposizioni di Alisa, la contestazione si allunga nei confronti dei vertici della rsa e della cooperativa che gestiva il servizio. Agli stessi viene attribuita anche la colpa di non aver dato corso ad una idonea regolamentazione del divieto di fumo e dell’altolà all’ingresso nella Rsa di strumenti pericolosi, come l’accendino col quale Vivaldo accese la sigaretta che innescò il rogo del materasso. Finì in tragedia, ma poteva andare peggio. Quella sera, dopo che i vigili del fuoco erano entrati nelle stanze invase da un denso fumo nero, richiamati dalle grida di chi si trovava all’interno, due poliziotti della squadra volante avevano contribuito a salvare tre anziane rimaste intossicate che si trovavano nelle stanze al terzo piano della San Vincenzo attigue a quella in cui divampò l’incendio causando la morte di Vivaldo Ceccanti.
Corrado Ricci