Risarcimento alla bimba disabile. Salasso milionario per l’Asl

Sospesa in appello l’esecuzione della sentenza a favore dei genitori

Medici

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La Spezia, 9 novembre 2017 – Un salasso da 1 milione e 295mila euro per l’Asl spezzina; un ristoro (ancora parziale) delle sofferenze patite per una bambina disabile dalla nascita, ora 12enne, a causa di un errore medico durante il parto. E’ l’effetto dell’ordinanza con la quale la Corte di appello di Genova ieri ha accolto l’istanza di parziale esecuzione della sentenza emessa dal Tribunale della Spezia in materia di risarcimento dal danno, nelle more del giudizio di merito ancora da sviluppare; ad essere ‘congelato’ è il riconoscimento del danno stabilito dal giudice di primo grado a favore dei genitori della piccola. Una doccia fredda per loro. E motivo di perplessità per la decisione da parte dell’avvocato Bruno Rondanini: «Il provvedimento è carente sul piano della motivazione. Sto valutando insieme ai colleghi con i quali sto seguendo il caso giudiziario di formalizzare un atto al Csm sull’operato dei giudici».

In ogni caso la vicenda giudiziaria, oltreché in appello, prosegue davanti al giudice di primo grado, alla Spezia, per la quantificazione dei danni patrimoniali: nei giorno scorsi un perito ha ricevuto l’incarico ad effettuare il calcolo, tenuto conto delle spese sostenute e da sostenere per l’assistenza della bambina. Allo stato è piena il titolo a fruire del ristoro per il danno non patrimoniale (biologico omnicomprensivo-fisico, vita di relazione, sessuale, estetico e morale) pari a 770mila euro che con rivalutazioni e interessi porta al conto oggetto dell’atto di precetto che sarà depositato oggi all’Asl con l’intimazione da dare corso al pagamento a favore della piccola, costretta a muoversi sulla sedia a rotelle e alle prese con tante altre privazioni; la dodicenne, ad esempio, non riesce a parlare ma dialoga con gli occhi e con l’unica mano che in grado di muovere. E si fa capire, all’interno di un feeling fatto di amore.

Così nella sua famiglia ‘allargata’ e tra i compagni di classe, dai quali viene una splendida testimonianza di premure. Quelle che non ha avuto da parte dei medici nei quali è incappata nei giorni precedenti il parto e nelle more di esso. Affondano in quelle ore le ragioni dell’esistenza tribolata della piccola, conseguenza di molteplici errori medici: sottovalutazione della situazione all’epoca del primo accesso al pronto soccorso della Spezia, mancata efficace lettura dei ’tracciati’ nelle more del parto avvenuto, in sofferenza, all’ospedale di Sarzana. Risultato: una disabilità indotta, frutto di colpa medica.

Corrado Ricci