
Ripristinata la scalinata grande di Monesteroli a Tramonti - Opposizione al progetto fognario sulla costa
La scalinata grande di Monesteroli, nel parco nazionale delle Cinque terre – icona di Tramonti conosciuta in tutto il mondo, 1.200 scalini che scendono tra boschi e vigneti a picco sul mare, punteggiata dai famosi casotti, cantine dove un tempo venivano vinificate le uve dei locali eroici terrazzamente – è stata ripristinata dopo la frana di alcuni gradini avvenuta ad aprile. Si tratta di uno dei percorsi più suggestivi e amati, a picco sul mare, ma fragilissimo. I lavori di ripristino dello storico manufatto in pietra arenaria sono stati eseguiti dall’associazione Per Tramonti, con il sostegno del Parco nazionale delle Cinque Terre e del Comune della Spezia per 25 mila euro. La ricostruzione ha rivisto il ripristino di scalini e muri in pietra a sostegno dei terrazzamenti accanto alla discesa. Adesso la scalinata è nuovamente percorribile. La notizia dell’avvenuto ripristino offre la sponda all’opposizione consiliare spezzina per fare il punto su un progetto fortemente osteggiato: quello che ruota attorno all’ipotesi di realizzare, proprio in fregio alla costa di Tramonte un collettore fognario in grado di raccogliere liquami e acque reflue delle Cinque Terre, spingendole, attraverso l’ìmpiego di una pompa, verso l’alto e quindi verso le maxi condutture che arrivano al depuratore degli Stagnoni. Sul tema ha presentato un’interpellanza il consigliere dem Marco Raffaelli, chiedendo all’amministrazione di esprimersi contro il progetto dell’hub, se l’ipotesi della stazione di pompaggio sia effettivamente stata avanzata e da chi quali azioni concrete intenda adottare per "scongiurare definitivamente tale scenario".