Redamare posata alla Morin "C’è bisogno di reciprocità"

L’artista Sabrina D’Alessandro spiega i motivi ispiratori alla base dell’opera

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La parola ‘redamare’ realizzata in acciaio corten e posta fra due antichi cannoni d’avancarica sulla passeggiata Morin. Sabrina D’Alessandro, che ha da poco concluso un’importante esperienza espositiva al Camec, ha consegnato alla città un’opera d’arte pubblica che prende il titolo da quella parola antica. E intanto sui social, al di là degli apprezzamenti e delle critiche legate all’opera in sé e ai materiali utilizzati, da molti viene biasimato dove quell’opera d’arte è stata posizionata. L’artista milanese ha fondato l’Urps (Ufficio resurrezione parole smarrite), con lo scopo di ricercare parole poco o per nulla usate e di riportarle all’attenzione del pubblico trasformate in opere d’arte visiva e performativa, libri e progetti editoriali. Tra queste parole c’è ‘redamare’, prediletta voce verbale riscoperta e declinata in diverse forme dalla stessa artista. La realizzazione e installazione di Redamare si devono al supporto di Sanlorenzo, già main sponsor del padiglione Italia alla Biennale 2022 di Venezia. Le opere di Sabrina D’Alessandro, cui l’Enciclopedia Treccani ha dedicato negli anni diversi approfondimenti, sono state esposte in Italia e all’estero. Così il pluriennale lavoro di ricerca e divulgazione dell’artista lombarda ha creato un nuovo connubio tra arte e lessicografia, contribuendo in modo sostanziale a ispirare l’interesse per il tema delle parole rare o in via di estinzione, oggi sempre più diffuso in ambito accademico, editoriale, mediatico.

"L’installazione – spiega l’artista – ridà vita a una parola smarrita benché utilissima alla vita sulla Terra (e sul mare). Collocata sulla passeggiata Morin, accoglie chi arriva e chi parte dal mare con un messaggio semplice e potente: redamare. Una parola antica, rimasta invariata dal latino che significa amore reciproco e corrisposto, per cui si ama e si è redamati. Il posizionamento di questa parola tra due cannoni che hanno ormai perso la loro funzione originaria, ne amplifica il senso. L’arma non si limita a essere innocua, diventa piattaforma per lanciare un messaggio verso l’orizzonte. Senza amare non si può essere redamati. Redamare ha che fare con l’apertura, l’ascolto, contiene il miracolo della reciprocità. Un sentimento raro che ha bisogno di tornare a espandersi".