Provinciali, la doppia firma della consigliera

L’esclusione, il ricorso e la vittoria al Tar: la lista ‘Spezia e Sviluppo’ potrà partecipare alle elezioni. "Vicenda surreale sin dall’inizio"

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Una piccola odissea, una corsa contro il tempo ricca di colpi di scena. La racconta così Antonella Franciosi – coordinatrice provinciale di Italia Viva – la storia del ricorso al Tar per la riammissione della lista "Spezia e Sviluppo". La vittoria ottenuta permetterà di correre alle elezioni previste per martedì prossimo per il rinnovo del consiglio provinciale ma le difficoltà per arrivare a questo risultato non sono certo mancate. "Una vicenda che ha avuto del surreale fin dall’inizio, – spiega Franciosi – ovvero dalla mail del 5 gennaio con cui l’ufficio elettorale della Provincia ci comunicava in maniera poco chiara che non avevamo raggiunto il numero sufficiente di sottoscrittori per presentare la lista. Due di essi, così era scritto, non erano stati indicati secondo le specifiche della normativa vigente". Parole criptiche che danno avvio al tentativo – complicato nel fine settimana a cavallo dell’Epifania – di visionare al più presto gli atti incriminati e capire quali siano nel dettaglio le motivazioni dell’esclusione. "Eravamo sicuri di aver fatto le cose per bene, mi sono precipitata in Provincia dove, dopo lunghissimi tempi di attesa, sono finalmente riuscita a vedere le carte. Anche così però non si riusciva a capire quali fossero le firme non ritenute valide e quindi a comprendere le ragioni dell’essere respinti". Viene presentato così un ricorso quasi alla cieca, non conoscendo i nomi dei due consiglieri esclusi dalla sottoscrizione. "A questo punto iniziano le sorprese. La Provincia si costituisce a difesa dei suoi funzionari ed emerge per la prima volta la ragione del problema. Una consigliera comunale ha firmato sia per la nostra lista sia per quella del Partito Democratico: una doppia sottoscrizione. E udite udite è stato proprio il Pd sollevare la questione, presentando in autotutela la segnalazione alla Provincia".

Il verdetto del Tar che consente a Spezia e Sviluppo di essere riammessa alle elezioni però non entra nel merito dei rilievi mossi dai funzionari ma si concentra sulla data del loro pronunciamento, il 5 gennaio. L’Ufficio elettorale provinciale avrebbe dovuto emettere il proprio responso – perché fosse ritenuto valido – al più tardi entro il due gennaio, cioè almeno quindici giorni prima della data delle votazioni. Solo così chi fosse stato ricusato avrebbe avuto i tempi tecnici necessari per poter presentare ricorso fino al massimo organo di consulenza giuridico-amministrativa, ovvero il Consiglio di Stato. "Con il pronunciamento del Tar si chiude per noi con una vittoria una vicenda che ci lascia però anche un po’ di amaro in bocca. Se è vero che il nostro partito dovrà corrispondere l’emolumento al legale che ci ha assistito – conclude Franciosi – per la parcella dell’avvocato di cui si è servita la provincia a pagare saranno i cittadini, cioè tutti i noi". Ora per Spezia e Sviluppo può finalmente partire la campagna elettorale, anche se evidentemente i tempi sono stretti, si vota, seppur con il meccanismo di secondo livello, martedì prossimo. "Il ritardo accumulato per la circostanza dell’ingiusta esclusione – sottolinea la candidata Sara Luciani – sicuramente ci ha rallentato ma alla fine abbiamo avuto ragione. Poter far parte del prossimo consiglio provinciale sarebbe senz’altro importante per dar voce alle tante istanze che ci sono sul nostro territorio. In primis la scuola e la sanità, due ambiti gravati da molte problematiche".

Vimal Carlo Gabbiani