CORRADO RICCI
Cronaca

Il volto nuovo dell’Arsenale: bassi consumi e gestione rifiuti in un investimento da capogiro

La sola progettazione costa 9 milioni di euro. Le opere nel complesso si aggirano sui 390 milioni. Ma secondo molti manca una illustrazione puntuale alle istituzioni del piano di ristrutturazione

La Spezia, l’potesi di progetto per il Molo Lagora

La Spezia, 28 maggio 2023 – La sola progettazione costa 9 milioni di euro. Lo stanziamento per portare a compimento le opere è di 390 milioni di euro. Per farlo ci vorranno 9 anni. L’operazione Basi Blu è mossa dalla necessità di ormeggio delle navi maggiori di nuova generazione, dall’obiettivo di corrispondere ai loro bisogni logistici e a quelli legati alla transizione energetica: consumi a basso impatto ambientale, gestione green dei rifiuti. Chi poi terrà in forma le unità di base alla Spezia non è chiaro. Di certo senza un’immediata e drastica cura ricostituente dell’Arsenale, inteso come strutture e personale deputato alle manutenzioni ormai ridotto all’osso, l’onere non potrà che essere dell’industria privata risolvendosi per essa in business. I sindacati della funzione pubblica contrastano le esternalizzazioni già avviate; le ritengono l’indizio di un disegno pericoloso. Le relazioni con la Marina Militare sono appese ad un filo. La città ancora sa poco di quello che accadrà. Nessuna illustrazione puntuale alle istituzioni, da parte della forza armata, del piano di ristrutturazione della base navale. Solo accenni da parte dell’allora sottosegretario Stefania Pucciarelli.

I fondamentali sono questi: il dragaggio di buona parte della darsena Duca degli Abruzzi per traguardare la profondità dei fondali a quota - 12 metri così da garantire accessi e manovrabilità alla nave portaelicotteri Trieste e alle altre più grandi della flotta; la ricostruzione e l’ampliamento del molo Lagora; la realizzazione di un nuovo molo in zona Varicella con area di manovra a terra; l’ampliamento con consolidamento del pontile Varicella 1 e della banchina di radice; la realizzazione di due nuovi moli presso la Banchina Scali con relativa radice; il consolidamento della Banchina Scali nel suo complesso, la riqualificazione con ampliamento del parcheggio esistente in zona Varicella; la realizzazione di una centrale di controllo per la gestione centralizzata degli impianti con un sistema di videosorveglianza; l’ampliamento e l’adeguamento dell’impianto elettrico asservito agli ormeggi, nuovi impianti idrico e antincendio; la realizzazione degli impianti di raccolta e trattamento delle acque grigie, nere e di sentina prodotte dalle unità navali; il restyling dell’oleodotto nel ’ventre’ di Pianello di Marola per i rifornimenti in banchina di carburante. Il tutto corredato da un nuovo impianto di illuminazione a led e il suo presupposto: un grande impianto fotovoltaico. 

Da febbraio scorso c’è chi lavoro di gran lena ad affinare il disegno progettuale. Chiamato a cimentarsi – sulla base dello studio di fattibilità concluso nel febbraio 2022 dall’Ufficio programmazione Basi Blu del Ministero della Difesa - è un raggruppamento di imprese specializzate nella progettazioni d’alta ingegneria e nell’offerta di servizi di indagine ad essa connessi. Eccole: Btp Infrastrutture spa, Aicom Spa, Modimar Srl, Seacon Srl, React Studio Srl, Geoter Srl. Insieme, con un ribasso del 35 per cento sull’importo di 14 milioni e 458 mila euro posto alla base dell’asta, si sono aggiudicate l’appalto. Un ’affare’ per le casse del Ministero della Difesa: l’erogazione finale a compenso del progetto infatti è di 9 milioni e 398 mila euro (5 in meno rispetto al valore attribuito). Ad essi si saldano altri 3 milioni di euro stanziati per gli adempimenti collegati, quelli previsti dal Codice degli appalti: la verifica del lavoro oggetto del bando-madre, quello relativo, appunto, come recitano gli atti in stretto burocratese, alla "progettazione di fattibilità tecnico economica, definitiva ed esecutiva, compreso il piano di sicurezza dei lavori, il coordinamento e le caratterizzazioni ambientali, geologica e geotecnica per i lavori di adeguamento e ammodernamento delle capacità di supporto logistico della base navale della Spezia". Nelle vesti di vigilantes e affinatrici dei progetti, due raggruppamenti tecnici di imprese: Rna Check, Bureau Veritas Italia Spa, Contesto Check srl da una parte, Inarcheck e No gap Controls dall’altra. 

Vista con l’occhio alle dinamiche dell’economia e del lavoro, l’operazione monstre è destinata a risolversi in una grande opportunità; osservata con la lente dell’ambientalismo e gli occhi dei marolini e motivo di incubo. Stimato in 300 giorni il tempo necessario per la conclusione dei progetti di Basi Blu. Monta il pressing per cogliere nel passaggio epocale un’occasione per rimodulare gli spazi della Marina alla Spezia, traguardare razionalizzazioni e cessioni alla città con fame di parcheggi, ambizioni turistiche e ambizioni industriali.

Corrado Ricci